La visione di Taisch: "Il multilateralismo è finito, l'Europa riparta da industria, innovazione e competenze"
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L’eco delle parole di Mario Draghi in Parlamento, dove è intervenuto il 18 marzo per illustrare il suo Rapporto sulla Competitività dell’Unione Europea, sta suscitando profonde riflessioni nel mondo accademico e industriale. Tra le voci più autorevoli a commentare le parole dell’ex Presidente del Consiglio italiano e della Commissione UE c’è quella del professor Marco Taisch, docente del Politecnico di Milano, considerato tra i padri dell’Industria 4.0 in Italia e attualmente presidente del Competence Center MADE e del Partenariato Esteso MICS. Prendendo spunto dall’intervento di Draghi, il professor Taisch ha evidenziato l’urgenza di una nuova politica industriale europea che tenga conto del mutato scenario economico e geopolitico, con un focus particolare sulla transizione industriale. (Innovation Post)
Ne parlano anche altri giornali
ROMA – Mario Draghi parla nella sala Koch di Palazzo Madama per un'audizione davanti a tre Commissioni riunite di Camera e Senato (Affari Europei, Bilancio e Attività Produttive). Difesa comune europea – “un passaggio obbligato” – debito comune e sicurezza dopo la svolta di Donald Trump sono i temi principali sul tavolo. (la Repubblica)
Lo scorso 9 settembre – quando Mario Draghi presentava il suo rapporto sulla competitività a Ursula von der Leyen – Donald Trump non era ancora presidente e molti scommettevano non lo sarebbe diventato. (La Stampa)
A chi chiedeva perché fare la valuta unica e essere meno sovrano sulla politica mone… (L'HuffPost)
UE, Borghi: "Draghi come Fonzie, non ha il coraggio di dire che in passato ha sbagliato" 18 marzo 2025 (Il Sole 24 ORE)
«Vedo che voi guardate l'orologio, quindi vi ringrazio per l'attenzione», afferma l'ex presidente del Consiglio e consulente speciale per la presidente della Commissione Europea. «Sto scherzando», si affretta ad aggiungere sorridendo Draghi. (ilgazzettino.it)
L’ex presidente della Bce parla di piattaforme finanziate dai privati per acquistare navi, carri armati e aerei da guerra. (La Verità)