Rapporto delle Nazioni Unite sulle persone uccise a Gaza: più del 70% sono donne e bambini
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Un rapporto dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite che oggi, 8 novembre, è stato pubblicato, evidenzia e studia la quantità delle persone uccise a Gaza e come queste si siano distribuite nei primi sei mesi – dal primo novembre 2023 al 30 aprile 2024 – del genocidio in corso. In questi stessi sei mesi, si evince che circa il 70% di morti nella Striscia di Gaza sono donne e bambini: “una violazione sistematica dei principi fondamentali del diritto umanitario internazionale, tra cui distinzione e proporzionalità”, come ha affermato il rapporto stesso, pubblicato oggi a Ginevra. (Ultima Voce)
La notizia riportata su altri media
In un impressionante camera car viene mostrata la distruzione: intorno all’auto si vedono solo macerie. Tutto è raso al suolo come dimostrano le immagini pubblicate sui social dalla responsabile senior delle comunicazioni dell’UNRWA a Gaza, Louise Wateridge . (Il Fatto Quotidiano)
Secondo il rapporto questi dati indicano “una violazione sistematica dei principi fondamentali del diritto umanitario internazionale, tra cui distinzione e proporzionalità”. Circa il 70% delle persone uccise a Gaza nei primi 6 mesi di attacchi israeliani erano donne e bambini. (Il Fatto Quotidiano)
Di Iuri Maria Prado, Ugo Volli Morti a Gaza: anche l’Onu conferma che i numeri di Hamas erano pura propaganda, ripresa da media che le fanno da megafono Ugo Volli: “Oggi essere antisemiti è tornato di moda e il terrorismo islamico piace alla sinistra, non solo estrema, perché sfida la civiltà occidentale e sembra rivoluzionario” (israele.net)
Bisognerebbe esaminare con un supplemento di attenzione, e con un po’ di memoria comparativa, il rapporto sulla situazione di Gaza rilasciato settimana scorsa dall’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’Onu. (Il Riformista)
Sull’ormai abituale bollettino della morte a Gaza si è pronunciato ieri l’ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani (Ohchr), con un nuovo rapporto: il 70 percento delle morti accertate nei primi sei mesi dell’invasione israeliana a Gaza erano donne e bambini. (il manifesto)
«È un dolore immenso – dice – quello che prova ogni padre davanti al figlio morto. In questa situazione, mia moglie ed io abbiamo dovuto contenere la pena che provavamo, abbiamo pregato per Ibrahim, poi l’abbiamo seppellito a poca distanza dall’ospedale. (il manifesto)