"Assassini", "Complici", "Fascisti": gli insulti alla sindaca di Latina per la morte del bracciante

Assassini, Complici, Fascisti: gli insulti alla sindaca di Latina per la morte del bracciante
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il Giornale INTERNO

Ascolta ora 00:00 00:00 La manifestazione in piazza a Latina in memoria di Satnam Singh, il bracciante indiano 31enne tragicamente morto abbandonato davanti casa dopo essere intrappolato in un'azienda agricola di Borgo Santa Maria (nel Latinense) in un macchinario a rullo che aveva tranciato di netto il suo braccio destro, si è trasformato in evento politico-militante. Ed è un vero peccato, perché il lavoratore scomparso lo scorso 17 giugno avrebbe meritato ben altri gesti di solidarietà rispetto ai fischi e (soprattutto) agli insulti proferiti dai partecipanti della mobilitazione nei confronti degli amministratori comunali, regionali e nazionali tutti appartenenti al mondo del centrodestra. (il Giornale)

Ne parlano anche altre testate

La morte, terribile, di Satnam Singh ha colpito l'opinione pubblica e riempie il dibattito televisivo. Una vicenda atroce, quella del bracciante prima mutilato, poi abbandonato in strada e, infine, morto a Latina. (Liberoquotidiano.it)

Satnam Singh. In un’altra inchiesta per caporalato emerge che anche Renzo Indagato risulta sotto indagine per caporalato (Latina Tu)

Il TgLa7 ha pubblicato, in esclusiva, un documento della procura in cui si legge che Renzo Lovato, padre di Antonello Lovato, il 37enne accusato di aver abbandonato il bracciante indiano davanti casa dopo che aveva perso il braccio destro in un incidente sul lavoro nella sua azienda agricola, è indagato da 5 anni per reati di caporalato in un altro procedimento. (Today.it)

Bracciante morto, datore di lavoro indagato da cinque anni per caporalato

Quando Renzo Lovato, il papà di Antonello, l’uomo che ha scaricato Satnam Singh e il braccio amputato, ha dichiarato in tv che era stata una leggerezza del lavoratore costata cara a tutti, sapeva di cosa parlava. (latinaoggi.eu)

Mentre la città si ferma e scende in piazza per dire no al caporalato, allo sfruttamento, per dire che non si può morire come Satnam Singh, il bracciante indiano scaricato dal suo datore di lavoro in strada con un braccio mozzato e le gambe schiacciate da un macchinario nella sua azienda, emerge un altro fatto terribile in questa storia che ha i connotati dell’orrore. (ilmessaggero.it)

La notizia è stata diffusa ieri, sabato 22 giugno, dal telegiornale di La7, pubblicando, in esclusiva, un documento giudiziario. Il padre dell’uomo che ha abbandonato il bracciante Satnam Singh davanti casa, dopo che l’indiano aveva perso il braccio destro in un incidente sul lavoro, nella sua azienda agricola, da cinque anni è indagato per reati di caporalato. (BlogSicilia.it)