Acca Larenzia, “Repubblica” vorrebbe riscrivere la storia. E il ricordo delle vittime diventa un «culto nero»
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A certi giornali e a certi intellettuali di sinistra non va giù che venga ricordata la strage di Acca Larenzia e l’uccisione di tre ragazzi missini (per dirla tutta non va giù che vengano ricordati anche Sergio Ramelli e tutte le altre vittime del Msi). Così ogni anno danno sfogo a bizzarre arrampicate sugli specchi e in molti casi dimostrano di ignorare la storia degli Anni Settanta-Ottanta o ne forniscono una “singolare” chiave di lettura. (Secolo d'Italia)
Su altre testate
Saluti romani, e come di consueto, alle 18 in punto, la chiama "Camerati attenti", poi, i tre richiami ai "camerati", cui le diverse centinaia di militanti presenti hanno risposto per tre volte "presente" con il braccio teso. (il Dolomiti)
La commemorazione dei morti di Acca Larentia, tre ragazzi del Movimento sociale italiano uccisi nel 1978, due fredd… (la Repubblica)
Sono passati 47 anni eppure ogni volta qui, nella periferia sud di Roma, si ripete prima la c… Qualche ora dopo è morto un altro giovane missino, durante gli scontri con le forze dell'ordine. (L'HuffPost)
Come ogni anno, centinaia di aderenti a CasaPound e altri militanti di estrema destra hanno commemorato i morti dell'agguato del 7 gennaio 1978, dove furono uccisi i due giovani appartenenti al Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, e poco dopo Stefano Recchioni a seguito degli scontri con le forze dell' ordine. (Tuttosport)
Un migliaio di manifestanti alle 18 hanno risposto all'appello militare e con il saluto romano hanno reso omaggio alle vittime Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni morti negli scontri del 1978. (Repubblica Roma)
Roma — Milletrecento saluti romani, milletrecento «Presente!», milletrecento braccia alzate nella notte di Roma. Dura un minuto, sessanta secondi che mettono i brividi perché trascinano il Paese indietro nella storia. (la Repubblica)