La Bundesbank vede la recessione, Pil tedesco in calo dello 0,2% nel 2024 e mini ripresa nel 2025

La Bundesbank vede la recessione, Pil tedesco in calo dello 0,2% nel 2024 e mini ripresa nel 2025
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

La Bundesbank, la banca centrale tedesca, ha ridotto le previsioni di crescita per l’economia della Germania nel 2024. La nuova stima è di -0,2%, una blanda recessione che si confronta con il + 0,3% che veniva indicato lo scorso giugno. Ancora più decisa la sforbiciata per il 2025 quando è prevista una crescita dello 0,2%, rispetto all’1,1% indicato in precedenza. La Bundesbank prevede che l’economia inizierà a riprendersi lentamente solo nel corso del prossimo anno. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

Il governatore della Bundesbank, Joachim Nagel, ha dichiarato che sarebbe un “approccio molto intelligente” quello di allentare la regola costituzionale sul “freno al debito”. In questo modo, ha spiegato, si potrebbero finanziare gli investimenti nella difesa e nelle infrastrutture. (InvestireOggi.it)

Come rilanciare la crescita? Dibattito (e scazzi) in Germania I dati congiunturali deludenti. Le prospettive fosche per l'industria. I dubbi e le discussioni su come rilanciare l'economia. Che cosa sta succedendo, e di cosa si discute, in Germania. (Start Magazine)

Scioperi, licenziamenti, calo ancora delle esportazioni, recessione certificata, produzione industriale sempre più in arretramento: l'economia tedesca rischia di entrare nel 2025 peggio di come è uscita dal 2024. (L'HuffPost)

L'allarme della Bundesbank: “La Germania sarà in recessione quest'anno. Preoccupati per incertezza globale e guerra sui dazi”

Nel 2026 e nel 2027, l’economia tedesca registrerà una crescita leggermente superiore, rispettivamente dello 0,8% e dello 0,9% (Milano Finanza)

RICEVI GRATIS LE NOTIZIE IN ANTEPRIMA RICEVI GRATIS LE NOTIZIE IN ANTEPRIMA LE PREVISIONI PER IL PIL (financialounge.com)

Per l’economia tedesca si prevedeva un’espansione di 3 decimali per l’anno in corso. E invece no, sarà recessione. (La Stampa)