Per un pugno di pallottole. Nel Libro bianco sulla difesa Ue manca quello che più serve: la tecnologia

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L'HuffPost ESTERI

Da un po' di tempo a questa parte, Elon Musk non perde occasione di dire che le guerre del futuro saranno combattute dall’intelligenza artificiale e dai droni e a criticare programmi di spesa militare dal budget ambizioso che non li contemplino. Anche se fino ad ora il suo Doge è rimasto alla larga dal ricco budget del Pentagono, è facile prevedere che la sua presenza nell’amministrazione Trump, unita a quella di tanti altri veterani della Silicon Valley, spinga ulteriormente gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) per la difesa. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre testate

Gli europei devono trovare al più presto la volontà politica per reagire alla nuova linea americana e fermare Putin, evitando un allargamento della guerra e avendo in mente solo un immediato “cessate il fuoco”. (Corriere del Ticino)

L'attesissimo Libro bianco della Commissione europea sulla Difesa prevede che gli Stati membri inizino a versare centinaia di miliardi di euro nel settore entro la fine dell'anno, ma manca in gran parte di delineare opportunità di finanziamento innovative e comuni. (Euronews Italiano)

Il recentissimo "White paper for European defence - Readiness 2030", pubblicato in data odierna della Commissione UE rappresenta il tentativo di affrontare in modo integrato le sfide di sicurezza dell’Unione. (Mondo Economico)

In nome dell’Europa contro l’Europa. E se l’Italia, uno dei Paesi fondatori dell’Unione, fosse pronta a sfilarsi, a dire «non ci sto», di fronte al tentativo in atto di creare un sistema di deterrenza europea? I risultati del sondaggio che Nando Pagnoncelli ha pubblicato sul Corriere (15 marzo) sono eloquenti. (Corriere della Sera)

Al piano di difesa e al nuovo Libro bianco affiancato da oggi il brand "Readiness 2030": «Nessuna volontà bellicista, è la risposta necessaria agli sconvolgimenti», spiegano fonti Ue a Open (Open)

Nell’ambito del Fondo europeo per la difesa (EDF), Thales coordinerà il consorzio EISNET (European Interactive Sensor-Based Dynamic Defence Network), che coinvolge 23 partner provenienti dall’industria, dai centri di ricerca e dalle università di dodici Stati membri. (Ares Osservatorio Difesa)