Alpinisti morti sul Gran Sasso, il fratello di Luca Perazzini: «Non dovevano farli salire, presenterò un esposto»
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Marco Perazzini parla al Resto del Carlino e, dopo aver ringraziato i soccorritori per l'enorme sforzo, annuncia l'intenzione di rivolgersi ai magistrati Se le condizioni meteorologiche erano troppo proibitive, l’accesso alla montagna andava impedito. Per non mettere a repentaglio la vita degli scalatori e degli eventuali soccorritori. Ne è convinto Marco Perazzini, fratello di quel Luca Perazzini che è rimasto bloccato da una bufera nel vallone dell’Inferno sul Gran Sasso con l’amico e collega alpinista Cristian Gualdi. (Open)
Su altre fonti
"Ho intenzione di presentare un esposto alla Procura di Teramo. Io continuo a chiedermi perché non hanno impedito l'accesso a Luca e Cristian. (Sky Tg24 )
I due non sono deceduti per i traumi riportati dalla caduta, ma a cause delle temperature gelide. Lo ha stabilito attraverso una ricognizione cadaverica, l'anatomopatologo della Asl di Teramo, Giuseppe Sciarra. (Sky Tg24 )
Il racconto a Fanpage.it. (Fanpage.it)
Le operazioni per recuperare i corpi dei due alpinisti rimasti bloccati nel Vallone dell’Inferno, sul Gran Sasso, domenica 22 dicembre, sono state assai complesse e hanno richiesto ore di lavoro: le squadre arrivate sul posto dopo i giorni di forte maltempo che aveva impedito qualsiasi tentativo di avvicinamento erano formate da unità di Guardia di Finanza e soccorso Alpino. (Corriere della Sera)
Centinaia di persone radunate nel centro di Santarcangelo, non solo familiari amici e conoscenti, tutti scesi in piazza per ricordare due concittadini scomparsi: presenti tutti i sindaci della provincia di Rimini. (corrieredibologna.corriere.it)
Ma i famigliari vogliono capire se si poteva fare qualcosa per evitare la tragedia. Il fratello di Luca, Marco, ha spiegato ieri – su queste colonne – che ha intenzione di presentare un esposto alla Procura di Teramo, che sta indagando sull’incidente: “È stata una disgrazia. (il Resto del Carlino)