"Da oggi la bella vita è finita", lo spot del governo sull'aumento dei controlli contro l'evasione

Da oggi la bella vita è finita, lo spot del governo sull'aumento dei controlli contro l'evasione
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La Stampa ECONOMIA

"Da oggi la bella vita è finita", lo spot del governo sull'aumento dei controlli contro l'evasione Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha realizzato una campagna di comunicazione per contrastare l’evasione fiscale. Nello spot si vede una persona ben vestita sedersi al ristorante e ordinare le portate più costose: ostriche, tagliolini al tartufo, due aragoste e lo champagne più caro. "Tanto non paga lui, paghi tu", recita la voce fuori campo, che poi aggiunge: "Ma da oggi la bella vita è finita. (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

"Da oggi la bella vita è finita". Il claim dello spot è “L’evasione fiscale si paga. (Secolo d'Italia)

Si siede poggiando con gesto teatrale un portafogli gonfio (si presume di banconote) sul tavolo. Al cameriere ordina di tutto. (il Giornale)

Campagna di comunicazione istituzionale realizzata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale. (Governo)

“L’evasione si paga”: il governo annusa il flop del concordato e lancia lo spot per convincere le partite Iva. Ma i controlli non aumenteranno

La rivoluzione non è un pranzo di gala, e neanche la lotta all’evasione. Per spingere sulle adesioni al concordato preventivo – da cui si aspetta dai 2,5 ai 4 miliardi da destinare in manovra al taglio Irpef o all’estensione della flat tax – il Mef ha lanciato una campagna pubblicitaria (anche social) che, da un lato, incentiva a sposare la causa e, dall’altro, disincentiva i furbetti. (Milano Finanza)

Negli ultimi anni, l’Italia ha registrato una riduzione significativa dell’evasione fiscale, con il cosiddetto “tax gap” che nel 2021 è sceso a 82,4 miliardi di euro, come riportato in un rapporto del Ministero dell’Economia pubblicato nel 2024. (Creditnews.it)

Nonostante lo sconto sulle tasse da pagare e la possibilità di sanare il pregresso, i commercialisti ritengono che un flop sia inevitabile in assenza di una proroga del termine per l’adesione, fissato per il 31 ottobre. (Il Fatto Quotidiano)