Seguito l'iter burocratico che non ha evitato gli scontri di sabato
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Il documento, "valutata la necessità di predisporre adeguate misure di garanzia del regolare svolgimento dell’iniziativa preavvisata", viene firmato, "letti l’articolo 17 della Costituzione e gli articoli 18 e seguenti del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza" dal questore Antonio Sbordone. Nessuna chiamata da Roma, come ipotizzato dal sindaco Lepore, sarebbe quindi intervenuta a modificare le carte in tavola, soltanto un iter burocratico più volte applicato in caso di analoghe manifestazioni consentite dalla Costituzione. (il Resto del Carlino)
Ne parlano anche altri giornali
A sinistra è cominciata una nuova competizione: spararla grossa su quanto accaduto a Bologna sabato scorso con i poliziotti presi a botte dagli antifascisti. Come è noto il sindaco Lepore ha attaccato il governo affermando che l'esecutivo ha mandato "300 camice nere". (Liberoquotidiano.it)
Matteo Lepore, classe 1980, esponente del Partito Democratico e sindaco di Bologna dal 2021. Alcune decisioni assunte per la città metropolitana lo hanno portato al centro del dibattito nazionale, come nel caso del limite di velocità di 30 km orari in tutta la città che ha generato di fatto uno scontro frontale con il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. (LA NOTIZIA)
Bologna. Romano (Siulp): “La Polizia non si fa condizionare dalle competizioni elettorali. Siamo abituati a critiche infondate ma stavolta si è sfociati nel grottesco”. (SIULP Nazionale)
Le sue deleghe? Ambiente, diritti Lgbt ed «economia della notte».Lei lo sapeva che su Bologna stavano per calare le «camicie nere». E quindi Emily Marion Clancy, il vicesindaco di Bologna anco... (La Verità)
Dopo la manifestazione fascista di sabato scorso, la polemica tra il governo e l’amministrazione bolognese non sembra placarsi: Matteo Salvini continua ad attaccare il sindaco Lepore, mentre il comune ha deciso di multare Casapound per l’utilizzo improprio che hanno fatto del simbolo cittadino. (il manifesto)
Può sembrare una piccola storia, di sicuro aggiunge inquietudine a tutta la vicenda, dove tutti i principali esponenti di governo, a partire dalla premier, si sono adoperati per attaccare gli antifascisti e quindi difendere gli estremisti di destra. (la Repubblica)