Il caso Arçelik-Beko: un banco di prova per la sovranità economica italiana
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La crisi industriale legata alla ristrutturazione di Arçelik-Beko in Italia non è solo un problema locale: è una partita geopolitica e strategica che richiede una risposta all’altezza del ruolo che l’Italia riveste nel panorama globale. Non si tratta solo di salvaguardare migliaia di posti di lavoro direttamente coinvolti nei tre stabilimenti a rischio chiusura, ma di difendere il tessuto economico e sociale italiano, l’intero comparto manifatturiero e il futuro delle industrie strategiche. (varesenews.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Ieri il corteo e l’incontro con le istituzioni senesi, ma il dibattito è aperto anche a livello regionale e nazionale, dove dall’opposizione si invoca un intervento del ministro Adolfo Urso. "In difesa dei lavoratori". (LA NAZIONE)
In qualcuno però resiste anche la speranza. Sono i diversi umori dei lavoratori che hanno affollato il lungo serpentone che si è mosso dalla portineria del sito Beko di Cassinetta ieri mattina. (IL GIORNO)
Parola del sindaco comunanzese Domenico Sacconi, che ieri sera è intervenuto nel consiglio comunale straordinario convocato appena 24 ore prima, al quale hanno preso parte tutti i componenti della giunta ma anche gli esponenti della minoranza. (il Resto del Carlino)
Dopo l’annuncio di Beko Europe, nell’incontro del 20 novembre presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di voler procedere a chiudere due linee produttive del comparto freddo dello stabilimento di Cassinetta di Biandronno, il Presidente della Provincia Marco Magrini ha ritenuto necessario attivare un immediato confronto con l’Assessore Regionale Simona Tironi, i Capigruppo regionali e provinciali ed i rappresentanti politici del territorio. (varesenews.it)
Questa chiusura, per il modo in cui è stata condotta, è offensiva”. Dure le parole del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, durante la visita di questa mattina nello stabilimento della Beko Europe a Comunanza. (il Resto del Carlino)
Così il presidente Eugenio Giani, che questo pomeriggio assieme a parlamentari, sindaci e amministratori del territorio ha incontrato i 299 lavoratori e lavoratrici della Beko di Siena (ex Whirlpool) riuniti in presidio davanti ai cancelli della fabbrica dopo che il gruppo Arcelik (proprietario di Beko) ha comunicato al tavolo del Mimit la chiusura nel giro di pochi mesi di due stabilimenti in Italia e un piano di esuberi che riguarda quasi 2mila persone. (Toscana Notizie)