Scontro Gruber - Travaglio per la fine dei fact checker ▷ "Non è possibile che lo abbia detto davvero"
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Hanno scatenato un terremoto mediatico le parole pronunciate da Mark Zuckerberg in un suo recentissimo annuncio via social che potremmo definire epocale per il contenuto: “Penso che una buona parte dell’establishment si sia confuso su numerosi elementi fattuali e abbia chiesto di censurare moltissime notizie che, a posteriori, si sono rivelate quantomeno dibattibili se non addirittura vere. Torneremo alle nostre radici e ci concentreremo sulla riduzione degli errori, sulla semplificazione delle nostre politiche e sul ripristino della libertà di espressione“. (Radio Radio)
Se ne è parlato anche su altre testate
Ora alcune delle organizzazioni esterne che fornivano il servizio al colosso stanno cercando di capire se saranno in grado di far fronte al buco che lascerà nelle loro finanze. (WIRED Italia)
Nel corso dei suoi oltre 40 anni di carriera nell’industria farmaceutica multinazionale – si legge in una nota – Panfilo ha egregiamente ricoperto diversi ruoli direttivi a livello nazionale e internazionale, spaziando dal Business Development al Market Access, fino ad arrivare alla funzione Policy & Communication. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Il fact-checking è stato un fallimento, ma nessuno vuole dirloNegli ultimi giorni, l’annuncio di Meta di abbandonare il fact-checking per un sistema basato sulle «Community Notes» ha fatto discutere. È una mossa che molti vedono come rivoluzionaria, ma che in realtà nasconde un’ammissione implicita: il fact-checking non funziona. (Corriere della Sera)
Allo stesso tempo se l'Europa vuole proteggere il suo modello di democrazia dovrebbe "applicare le norme esistenti", norme che Meta ed X "potrebbero star già violando". Lo stop di Meta al fact checking apre lo scenario ad una partita ben più grande tra Usa e Ue su chi si doterà "per primo della tecnologia per intercettare e rimuovere i contenuti illegali". (Adnkronos)
Musk ha annunciato ieri, 7 gennaio, di voler modificare la police di fact checking. Lo si apprende da fonti Ue. Meta ha presentato alla Commissione europea una valutazione d'impatto sulle sue politiche di moderazione dei contenuti. (Italia Oggi)
In realtà rivela l'obiettivo delle big tech e degli Usa repubblicani di governare l’informazione mondiale con le logiche dell'iperliberismo, senza intermediari a tutela dei lettori. Non c'è solo lo spostamento verso la destra di Trump dietro la scelta di Mark Zuckerberg di abbandonare la moderazione tradizionale su Meta. (Agenda Digitale)