MACRON E LA VOLONTÀ POPOLARE
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La crisi francese, dopo l’approvazione della mozione di censura da parte di una maggioranza non omogenea della rappresentanza parlamentare (quindi non decisa a sostituire il Governo con un altro espressione di una diversa maggioranza), pone una serie di problemi tutti siti sulla linea di confine tra politica e diritto pubblico. Il tutto rifacendosi al giudizio espresso da Abraham Lincoln che il Governo democratico è quello dal popolo, per il popolo, del popolo. (L'Opinione)
Se ne è parlato anche su altri media
PUBBLICITÀ La Francia è alla ricerca di una complessa soluzione politica dopo la crisi di governo che ha portato alla caduta dell'esecutivo guidato da Michel Barnier. (Euronews Italiano)
Quarantotto ore. Nel corso della riunione all’Eliseo tra i partiti che potrebbero garantire un sostegno repubblicano – una partecipazione diretta o un impegno a non votare la censure , la sfiducia – il presidente francese ha voluto scandire il ritmo di una discussione che avrebbe potuto richiedere tempi lunghissimi. (Il Sole 24 ORE)
Emmanuel Macron si dà al massimo fino a domani per dare alla Francia un nuovo primo ministro e un governo stabile, per non dover più sciogliere l’Assemblea nazionale fino al 2027, anno in cui i francesi torneranno alle urne per votare il nuovo presidente. (Il Fatto Quotidiano)
Il presidente francese, Emmanuel Macron, vuole nominare un nuovo primo ministro «entro 48 ore», hanno detto ad Afp i leader dei vari partiti che lo hanno incontrato all'Eliseo, dopo che il premier, Michel Barnier, è stato sfiduciato dal Parlamento la scorsa settimana. (Italia Oggi)
Così il segretario del Partito socialista francese Olivier Faure, al termine del vertice di ieri all'Eliseo con il presidente Emmanuel Macron dopo la caduta del governo Barnier. Un incontro non conclusivo ma si sono fatti dei passi avanti. (il Giornale)
Ma l’inquilino dell’Eliseo resta in un cul de sac. La grande ammucchiata, che lui chiama governo provvisorio (di salvezza nazionale) con tutti dentro – fuori le ali estreme la sinistra di Mélenchon e la destra di Marine Le Pen, non lo porterà lontano. (Secolo d'Italia)