Tensioni in Ucraina scuotono i mercati finanziari
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Le borse europee hanno chiuso in ribasso, influenzate dalle crescenti tensioni nel conflitto tra Russia e Ucraina. Piazza Affari, in particolare, ha registrato una flessione dell'1,3%, con il FTSE MIB che ha chiuso a 33.324 punti. Tra i titoli più colpiti, Telecom Italia ha perso il 4,1%, Banca Popolare di Sondrio il 3,85%, Finecobank il 3,6% e Banca Mediolanum il 3,2%. In controtendenza, Leonardo ha guadagnato l'1,4%, beneficiando del contesto favorevole ai titoli della difesa.
Sul fronte macroeconomico, i dati negativi provenienti dal mercato edilizio americano hanno ulteriormente appesantito il clima. Secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, i nuovi cantieri avviati a ottobre hanno registrato un calo del 3,1%, dopo una flessione dell'1,9% a settembre, facendo peggio delle attese degli analisti.
Wall Street ha aperto in calo, con il Dow Jones che ha ceduto lo 0,76%, allineandosi all'andamento debole dei mercati finanziari europei. Le tensioni geopolitiche tra Russia e Occidente hanno avuto un impatto significativo, innescato dall'aumento delle ostilità. Le forze ucraine hanno utilizzato per la prima volta i missili balistici statunitensi Atacms contro il territorio russo, un passo reso possibile dall'autorizzazione del presidente Joe Biden. La risposta del presidente russo Vladimir Putin non si è fatta attendere, alimentando ulteriormente le preoccupazioni di una possibile escalation.
In questo contesto di incertezza, gli investitori si sono mostrati cauti, riflettendo le preoccupazioni per le ripercussioni economiche e politiche del conflitto.