Bce: il rischio principale è la bassa crescita, non più l’alta inflazione. Possibili effetti su banche, imprese e Stati

Bce: il rischio principale è la bassa crescita, non più l’alta inflazione. Possibili effetti su banche, imprese e Stati
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Milano Finanza ECONOMIA

Secondo il rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce, la debolezza dell’economia potrà pesare su banche, imprese e Stati nell’Eurozona. Salari in rialzo nel terzo trimestre 2024 ma l’inflazione non preoccupa gli economisti (Milano Finanza)

Ne parlano anche altre fonti

Nell'area euro «le vulnerabilità del debito sovrano stanno aumentando» con diversi Paesi che rischiano di trovarsi senza spazio di manovra fiscale quando ce ne fosse bisogno, dice il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, nell'introduzione al documento. (Corriere del Ticino)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 20 nov - Le vulnerabilita' del debito sovrano si stanno aggravando e in un contesto di incertezza politica e in assenza di politiche fiscali attente e riforme strutturali in grado di rilanciare una crescita stagnante vi e' il rischio che "si riaccendano le preoccupazioni del mercato sulla sostenibilita' del debito sovrano". (Il Sole 24 ORE)

Inoltre, valutazioni elevate e concentrazione del rischio rendono i mercati più suscettibili a correzioni improvvise. Lo scrive la Banca centrale europea (BCE) nel Rapporto sulla stabilità finanziaria. (LA STAMPA Finanza)

BCE, l’Italia tra fragilità economica e alta inflazione

«Gli elementi di vulnerabilità della stabilità finanziaria rimangono elevati in un contesto volatile». (Il Sole 24 ORE)

La Bce avverte che il debito sovrano e la crescita debole rappresentano rischi concreti per l’Eurozona, con l’Italia tra i Paesi più esposti. Nonostante le banche dell’Eurozona siano ben capitalizzate, le incertezze politiche e i rischi geopolitici continuano a pesare sulla ripresa economica (FIRSTonline)

La Banca Centrale Europea (BCE), attraverso il suo ultimo Financial Stability Review, ha lanciato un segnale di allarme sulla sostenibilità del debito sovrano di alcuni Paesi dell’Eurozona. Tra i nomi citati, figura anche l’Italia, accanto a Grecia, Cipro, Portogallo e Spagna, evidenziando una crescente preoccupazione per la tenuta economica e sociale dell’Unione. (Scenari Economici)