Giacomo Bozzoli non verrà interrogato subito: è ancora sconvolto, sotto shock

Giacomo Bozzoli non verrà interrogato subito: è ancora sconvolto, sotto shock
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Today.it INTERNO

È sotto shock, sconvolto: per questo motivo l'annunciato interrogatorio di Giacomo Bozzoli verrà rimandato di qualche giorno. È questo l'ultimo aggiornamento dal carcere di Bollate, Milano, dove da qualche giorno è detenuto l'imprenditore bresciano di 39 anni condannato in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, che secondo gli inquirenti sarebbe stato ucciso in un forno della fonderia di famiglia, a Marcheno (Brescia). (Today.it)

La notizia riportata su altri giornali

Punta giocarsi l’ultima carta possibile per evitare l’ergastolo Giacomo Bozzoli, rinchiuso ora nel carcere di Bollate dopo essere stato latitante per circa 10 giorni. Nonostante sia ormai diventata definitiva la condanna all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario, Bozzoli ribadisce di non essere lui il colpevole: «Lei non può mandare in galera un innocente», aveva detto al procuratore di Brescia Francesco Prete. (Open)

Inoltre continua a proclamarsi innocente e a puntare la propria attenzione sulla vicenda processuale che si è conclusa con la condanna all'ergastolo. Dal carcere di Bollate viene riferito agli inquirenti che Bozzoli sarebbe ancora fortemente sotto choc, provato e quindi incapace in questo momento di affrontare un interrogatorio. (TGR Lombardia)

Anche perché la condanna definitiva è datata primo luglio e quindi Giacomo Bozzoli, dopo la fine della latitanza e l'arresto mentre era nascosto nel cassettone del letto matrimoniale della sua villa a Soiano del lago, si aggrappa ad elementi già emersi durante tutti i processi e fin qui bocciati dai giudici che lo hanno ritenuto l'assassino dello zio Mario, gettato nel forno della fonderia di Marcheno nel Bresciano l'8 ottobre 2015. (leggo.it)

Bozzoli, come l'hanno trovato? L'aria condizionata accesa, la telefonata, il formaggio e la Coca-Cola: gli errori da latitante. «Era in mutande sotto al letto»

Ha acceso l’aria condizionata. Questo l’errore che ha tradito Giacomo Bozzoli, il latitante sparito dopo la condanna definitiva all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario e la distruzione del cadavere, che fu gettato nel forno della fonderia di famiglia. (L'Unione Sarda.it)

Portano alla Montanwerke-Brixlegg, specializzata nella lavorazione di metalli e a una rappresentante dell’azienda che, secondo Giacomo, potrebbe assicurare di non avergli mai dato denaro: sarebbe questa donna, mai sentita dai giudici ma presente nelle sentenze, il “testimone austriaco“ di cui parla Bozzoli nella lettera inviata dalla latitanza in Spagna a tre magistrati di Brescia (QUOTIDIANO NAZIONALE)

In un angolo i vestiti che lui indossava nel resort di Marbella dov'è stato filmato il 30 giugno, la camicia hawaiana e i bermuda rosa. Lo cercavano in tutto il mondo, invece Giacomo Bozzoli, latitante da 10 giorni, era a casa sua a Soiano, nella villa in cui viveva con la compagna Antonella Colossi e il figlio di 9 anni. (ilmessaggero.it)