Dominque Pelicot, chi è veramente il “mostro di Mazan”

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la Repubblica ESTERI

PARIGI – Cosa ha pensato Dominique Pelicot quando ha ascoltato il presidente della Corte di Avignone pronunciare la sentenza che lo condanna per «stupro aggravato» sulla moglie, con una pena a vent'anni di detenzione? «Niente, ha preso atto» racconta Béatrice Zavarro, «avvocata del Diavolo» come lei stessa ha ammesso. Difendere il «mostro di Mazan» non è stato facile. Aveva tutti contro. Sua mogl… (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Leggi qui gli aggiornamenti e approfondimenti Dominique Pelicot è statao dichiarato colpevole di «stupro aggravato» e condannato a vent'anni di reclusione, la pena massima chiesta dall'accusa. (la Repubblica)

Su di lei è stato scritto e raccontato tutto quello che la potenza della sua storia merita, meno si è parlato invece di chi con lei ha condiviso questa tragedia. Penso ai miei nipoti perché sono il futuro ed è per loro che ho condotto questa lotta», dice Gisèle Pelicot uscendo dal palazzo di giustizia di Avignone (la Repubblica)

Avignone, 20 dic. - "Vergogna alla giustizia": è il grido delle attiviste femministe che si sono radunate davanti al tribunale di Avignone per denunciare le sentenze che ritengono troppo clementi, pronunciate contro molti degli imputati nel processo degli stupri di Mazan (Il Sole 24 ORE)

Perché la sciarpa aborigena di Gisele Pelicot è diventata un simbolo

Gisèle ce l’ha fatta. Non solo perché il marito e i 50 uomini che per anni hanno abusato di lei sono stati condannati dal tribunale di Avignone, ma soprattutto perché, grazie alla sua denuncia e al suo coraggio, «la vergogna ha cambiato lato». (Avvenire)

La sentenza del tribunale di Avignone è stata pronunciata in sua presenza, e davanti alla moglie e ai loro tre figli. Condannato a 20 anni Dominique Pelicot per stupro aggravato e altri reati. (Liberoquotidiano.it)

È diventata un simbolo, un’ispirazione per milioni di donne in tutto il mondo. Del processo Pelicot resteranno l’orrore dei fatti e il coraggio di Gisele Pelicot. (Rivista Studio)