Profitti e politica. Se anche Zuckerberg segue Musk, la libertà è solo disinformazione

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Avvenire ECONOMIA

C’è un fenomeno umano, molto umano, che in Italia chiamiamo saltare sul carro del vincitore. Significa schierarsi con chi sta vincendo o ha già vinto. L’abbiamo visto tante volte. Ma se a farlo è uno dei padroni del mondo digitale come Mark Zuckerberg, proprietario di Meta (cioè, di WhatsApp, Instagram, Facebook e Messenger), allora la questione diventa inevitabilmente anche politica. Anche perché - come vedremo fra poco - ha ricadute pratiche che riguardano tutti. (Avvenire)

La notizia riportata su altri media

Lo ha dichiarato un portavoce della Commissione Europea in rispo… (la Repubblica)

È bellissima l’idea di fare i fact checking, ma il problema è che bisogna investire qualcuno del compito di impancarsi a ministro della Verità, orwellianamente parlando. Intervenendo a Otto e Mezzo su La7, Travaglio ha spiegato: Meno male, è un’ottima notizia. (Il Giornale d'Italia)

L'improvviso cambio di paradigma del colosso di Menlo Park costringe a rivedere le proiezioni sui social: meno filtri, più flusso indistinto dei contenuti e ritiro dal purpose. Saranno insomma gli utenti i soli arbitri di ciò che è vero o falso. (StartupItalia)

Nuove police di moderazione dei contenuti su Meta, valutazione d’impatto all’Ue

Si cita, in particolare il gruppo “P95 spenders”, ovvero quegli inserzionisti che spendono più di 1.500 dollari al giorno e che sarebbero stati dispensati dai controlli sulla pubblicità. (Il Fatto Quotidiano)

Meta non oscurerà i commenti di chi accusa le persone gay e quelle trans di avere malattie mentali. La fine del programma di fact checking, al momento solo negli Stati Uniti, non è l’unica novità introdotta dal gigante dei social nelle scorse ore. (Open)

Musk ha annunciato ieri, 7 gennaio, di voler modificare la police di fact checking. Lo si apprende da fonti Ue. La mossa arriva dopo che nella giornata di ieri il Ceo di Meta, Mark Zuckerberg, aveva annunciato un passo indietro sulla politica di fact-checking per avvicinarsi a un modello basato sulle "note della community" simile a quello usato da Elon Musk per X. (Italia Oggi)