Biden e la vittoria di Trump: “Presuntuoso dirlo, ma penso che l’avrei battuto”
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(Adnkronos) – Joe Biden rivendica che avrebbe potuto battere Donald Trump se fosse rimasto lui in corsa per la Casa Bianca, senza cedere il passo a Kamala Harris poi sconfitta a novembre. “E’ presuntuoso dirlo, ma credo di sì”, ha risposto l’82enne presidente, in un intervista a Usa Today, a chi gli chiedeva se crede che avrebbe vinto. Ma poi ha aggiunto di “non sapere” se avrebbe avuto la forza di governare per altri quattro anni: “Chi diavolo può saperlo? – ha affermato – finora va tutto bene, ma chi può sapere come starò quando avrò 86 anni”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Zuckerberg, quello che tramite Meta, coacervo di social globali, ha distorto, censurato, mentito sui fatti salienti del mondo, per anni, senza nessuna vergogna, originando nefandezze incalcolabili: lui l’ha detto, lui l’ha ammesso: abbiamo nascosto notizie sul Covid, sui vaccini, sulla loro pericolosità perché ce l’ha chiesto l’amministrazione americana Biden–Harris; abbiamo anche fatto sparire le malefatte del figlio del Presidente, per lo stesso motivo, e un sacco di altre cose. (Nicola Porro)
Al di là di tutte le ragioni possibili che potrebbero aver spinto Mark Zuckerberg a rivedere la gestione della moderazione in casa Meta, si possono fare delle ipotesi, in qualche caso molto fondate, su cosa potrebbe accadere ora nell’ecosistema social e, soprattutto, su come conviene recepire l’andazzo da un punto di vista di investimenti sul comparto della pubblicità. (L'HuffPost)
Il ceo di Meta ha appena annunciato che adotterà il sistema delle cosiddette Community Notes anche per le proprie piattaforme. Una battaglia, però, è stata combattuta fra i due e c'è stato un vincitore: Musk. (Corriere della Sera)
Non solo: prima incassa l’approvazione di Elon Musk («this in cool», ha replicato il vulcanico multimiliardario). Allineamento alla nuova rotta trumpiana pure per mister Meta, Mark Zuckerberg. (Liberoquotidiano.it)
Anche perché - come vedremo fra poco - ha ricadute pratiche che riguardano tutti. C’è un fenomeno umano, molto umano, che in Italia chiamiamo saltare sul carro del vincitore. (Avvenire)
Meta non oscurerà i commenti di chi accusa le persone gay e quelle trans di avere malattie mentali. La fine del programma di fact checking, al momento solo negli Stati Uniti, non è l’unica novità introdotta dal gigante dei social nelle scorse ore. (Open)