Agitazione del settore cine-audiovisivo, la Procura di Roma avvia le indagini sulla (mala) gestione del Tax Credit
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Sergio Castellitto si dimette da Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia (Csc), ma è soltanto una delle complesse ed intrecciate dinamiche di in/sofferenza del sistema cinematografico e audiovisivo nazionale La notizia ha colto tutti di sorpresa ed è stata segnalata per prima dall’agenzia stampa Adnkronos con il flash alle ore 13:14 di ieri mercoledì 13 novembre: “Flash – Csc: Giuli, Castellitto ha rassegnato dimissioni irrevocabili”. (Key4biz.it)
Ne parlano anche altri giornali
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha ricevuto le dimissioni irrevocabili di Sergio Castellitto da presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia. “È una decisione che meditavo da tempo – ha scritto Castellitto in una lettera – Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito, ma mai impaurito. (Il Fatto Quotidiano)
Nominato il 4 ottobre 2023 dall’allora Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, l’attore e regista giustifica la decisione con la volontà di tornarne a “fare il mio vero mestiere, che ho trascurato per più di un anno”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il regista e attore ha reso note le motivazioni della sua scelta tramite una lettera. (Fanpage.it)
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, le ha accolte con «rammarico» esprimendo «stima e gratitudine» al Presidente uscente del Csc – Centro Sperimentale di Cinematografia: ma le dimissioni di Sergio Castellitto non sono una sorpresa visto che il regista e attore le aveva in qualche modo anticipate più volte, nei mesi scorsi, in risposta alle numerose polemiche e accuse che hanno accompagnato la sua attività al Centro. (il manifesto)
A tal proposito dichiara: «Accolgo con rammarico le dimissioni di Sergio Castellitto dalla presidenza della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, esprimendo gratitudine e stima al presidente uscente. (Il Sole 24 ORE)
Semplicemente voglio tornare a fare il mio vero mestiere, che ho trascurato per più di un anno». Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito ma mai impaurito. (il Giornale)