Tornano i controlli di frontiera nei Paesi Bassi. Se non si possono controllare i confini esterni, si bloccano quelli interni alla UE
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I Paesi Bassi hanno annunciato che reintrodurranno i controlli alle frontiere interne alla UE a partire dal 9 dicembre, nel tentativo di gestire l’immigrazione clandestina. Un altro colpo agli accordi di Schengen. La misura, proposta dal ministro dell’Asilo e della Migrazione Marjolein Faber del Partito per la Libertà (PVV) di Geert Wilders, è stata approvata dal Consiglio dei ministri e sarà in vigore per sei mesi. (Scenari Economici)
Se ne è parlato anche su altri media
Lo ha riferito una portavoce della Commissione Ue, precisando che l’esecutivo comunitario sta valutando la misura e resta in stretto contatto con le autorità olandesi. L’annuncio dei nuovi controlli è arrivato lunedì dalla ministra per Asilo e migrazione, Marjolein Faber, ed è stato giustificato da "un elevato livello di migrazione irregolare, dal traffico di esseri umani e da significativi flussi migratori secondari". (Liberoquotidiano.it)
E' questione di ore prima di leggere l'annuncio ufficiale che legherà Yann (Spazio Inter)
Bruxelles mette in guardia i Paesi membri Si allunga la lista di Paesi europei che reintroducono i controlli di sicurezza alle frontiere, sospendendo de jure il trattato di Schengen. Alcune nazioni europee avevano di fatto optato per un ritorno ai vecchi controlli doganali dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ma l'elenco appare allargarsi sempre più nel tempo. (il Giornale)
Le polemiche attorno ad Inter-Napoli e l’utilizzo del VAR non si sono mai placate in questi giorni. Prima Conte, poi Marotta ed oggi Aurelio De Laurentiis, un botta e risposta importante che ha visto i diretti interessati veri protagonisti. (Spazio Napoli – News Napoli Calcio e Calciomercato Napoli)
Yann Aurel Bisseck ha firmato il proprio contratto con l’Inter: tutto fatto. Il giovane difensore tedesco prolunga il suo contratto con il club nerazzurro. (Inter-News)
(Adnkronos) – (dall’inviata Elvira Terranova) – “Non hanno depistato”, “non hanno mentito al processo”, “sono servitori dello Stato”, ma, soprattutto, i quattro poliziotti del Gruppo investigativo Falcone e Borsellino accusati del depistaggio sulle indagini sulla strage di via D’amelio, erano “l’ultimo chiodo della ruota di un carro che muove qualcun altro…”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)