ISTAT – Nota sull’ andamento dell’ economia novembre 2024
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L’ ISTAT ha pubblicato la nota mensile sull’ andamento dell’ economia nel mese di novembre 2024. Al suo interno questo mese un interessante focus sulle interdipendenze e il ruolo negli scambi mondiali dell’economia italiana e tedesca. In merito a quest’ultimo punto, l’analisi è di lungo periodo e coinvolge un ventennio circa dal 1998 al 2020. I risultati evidenziano come nel 2020 la dipendenza dell’Italia dalla Germania sia 2,5 volte più elevata della rilevanza dell’Italia per la Germania (Figura F1). (LavoroSi)
Se ne è parlato anche su altri media
Tessile ed in particolare l’automotive vanno a picco, a certificare che per l’industria di questo paese questo Governo non trova soluzioni credibili e viene smentita la narrazione della Meloni ed i suoi Ministri in merito ad un paese che cresce, che si rilancia in Europa. (Contropiano)
Questo andamento negativo rappresenta un segnale preoccupante per l'economia italiana, che fatica a mantenere ritmi di crescita stabili. (Borsa Italiana)
Nel frattempo, si assiste ad un ulteriore aumento del +9,2% dei costi energetici nel primo trimestre 2024, rispetto al 2023, che con gli oneri di sistema peseranno con un 12,8% in più. IL CALO DELLA PRODUZIONE, CON QUESTO SONO 20 (Nuovo Giornale Nazionale)
Un calo dello 0,4% rispetto ad agosto, una riduzione di quattro punti su base annua. Così come accaduto nei mesi scorsi, a frenare le medie sono in particolare mezzi di trasporto (-15,4%, peggior settore di periodo per colpa delle auto) e tessile-abbigliamento. (Il Sole 24 ORE)
Secondo l’Istat non ci sono dubbi: l’economia dell’Italia soffre di uno stallo che potrebbe indicare l’inizio di un declino. Questo andamento è suffragato da diverse pubblicazioni rilasciate da parte del nostro istituto di statistica fra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. (Eco Internazionale)
Ripartenza debole. Il PIL italiano si è fermato nel 3° trimestre, risentendo del calo nell’industria compensato dalla crescita nei servizi. Nel 4° l’economia è stimata in lieve ripartenza, trainata dal terziario e con il taglio dei tassi che può iniziare ad agevolare consumi e investimenti. (Confindustria)