Basta reddito di cittadinanza e tagli all'accoglienza, il piano per la nuova Germania di Merz
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Meno migranti e richiedenti asilo, tagli al "reddito di cittadinanza" e armi più potenti all'Ucraina. Questi i pilastri su cui costruirà la sua campagna elettorale Friedrich Merz, il leader dei cristiano-democratici tedeschi in vantaggio nei sondaggi in vista delle prossime elezioni in Germania. Merz, descritto in patria come un conservatore intransigente, è destinato a raccogliere l'eredità del socialdemocratico Olaf Scholz, alla guida del Paese dal 2021. (EuropaToday)
Se ne è parlato anche su altre testate
I politici tedeschi, che erano al governo, sembrano non rendersi conto della situazione, non cambiano, sostenendo che i colpevoli del fallimento sono gli elettori che non li capiscono, insistono negli errori, come Macron. (Italia Oggi)
Per tutti, la montagna da scalare è convincere gli elettori di avere in tasca la ricetta giusta per risollevare l’economia del Paese, in un clima di sf… (L'HuffPost)
Adesso ci sarà da aspettare il risultato del voto in Germania, ma se c’è una cosa che a Bruxelles si erano tutti abituati a fare era proprio «aspettare la Germania». Da tempo infatti, più o meno da quando Olaf Scholz è diventato cancelliere, tra diplomatici europei era comune utilizzare l’espressione “voto tedesco” per indicare un’astensione dell’ultimo momento. (La Stampa)
Lo fanno di buona mattina, quasi a mostrare come la politica tedesca — quella che avrà possibilità e ambizioni di governo — sia una pratica ristretta a un terzetto: la Cdu (al 31% nei sondaggi), la Spd (17%) e i Verdi (13%). (Corriere della Sera)
Nel mirino della Cdu - vincitore in pectore del voto anticipato di febbraio - ci sono molte misure simboliche del governo appena caduto. Così rischia di essere più complicata la Grosse Koalition (l'ipotesi più percorribile) e più instabile un Paese che finora ha guidato l'Ue (Il Fatto Quotidiano)
Con Olaf Scholz sfiduciato dal Bundestag, i tedeschi sono chiamati a votare il prossimo cancelliere il 23 febbraio. Dalla rilevazione condotta dall’istituto di ricerca Insa, l'alleanza tra Unione cristiano democratica (Cdu) e Unione cristiano sociale (Csu) continua a occupare saldamente il primo posto tra le preferenze degli elettori e ottiene il 31,5 per cento. (Liberoquotidiano.it)