I giochi non sono finiti. Perché Meloni fa bene a rigettare Ursula

I giochi non sono finiti. Perché Meloni fa bene a rigettare Ursula
Nicola Porro INTERNO

A finire in un vicolo cieco non è Meloni come scrivono oggi i giornali, ma l’Europa. Una Europa chiusa in se stessa, che evita qualsiasi cambiamento. Il premier ha lottato, forse ha commesso qualche ingenuità, ma alla fine ha preso la decisione giusta: l’astensione su von der Leyen. Il 18 luglio il parlamento vota a scrutinio segreto e senza i voti di Meloni von der Leyen non passa. Fate il paragone con i conti dei franchi tiratori della volta precedente e vedrete che è così. (Nicola Porro)

Su altri giornali

Breve disamina dei risultati politici della presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo le elezioni europee che a suo dire avrebbero dovuto essere la conferma della sua leadership. Giorgia Meloni è presidente del Consiglio, leader del suo partito italiano Fratelli d’Italia, leader del gruppo dei Conservatori europei in Europa nonché candidata capolista per finta. (left)

Alessandro Giuli, presidente del Maxxi, giornalista e saggista (recentissimo il suo «Gramsci è vivo», Rizzoli). Cosa voleva dire?«Io credo davvero che il fascismo sia stato una tempesta di acciaio, fuoco e fango che, nel dopoguerra, si è condensata in una serie di pozzanghere mai del tutto prosciugate. (Corriere Roma)

L’ambiguità rischiosa di Meloni in Europa: un po’ con il Palazzo, un po’ con le destre La scommessa è che l’establishment sia costretto a dialogare per varare la Commissione. Il voto di FdI potrebbe essere decisivo: un elemento di forza per avere un portafoglio di peso (La Stampa)

L'azzardo di Giorgia

Torna insomma il cattivo littorio eterno, come da tradizione sinistra. Roma, 1 lug – Ci mancavano, in effetti, le “pozzanghere di fascismo” di FdI, come nuova metafora del cattivo da espellere, usata da Alessandro Giuli nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. (Il Primato Nazionale)

Fondamentalmente Giorgia Meloni ha fatto benissimo ad astenersi sul nome di Ursula von de Leyen dopo quello che ha ritenuto essere stato un “smacco” alla volontà popolare. Smacco che in realtà con la volontà popolare non c’entra nulla e che mette piuttosto in mezza mora i sovranisti di Ecr. (AlessioPorcu.it)

Minuti per la lettura (Quotidiano del Sud)