Guerra in Ucraina, Orbán: «Abbiamo proposto una tregua di Natale, Kiev ha rifiutato». Sbotta Zelensky: «Falso, parla solo con la Russia»

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Il primo ministro ungherese ha telefonato a Putin per discutere della fine della guerra, apparentemente senza includere l'Ucraina nella conversazione «Abbiamo proposto a Kiev una tregua di Natale», dice il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orbán. «Non è vero», risponde l’ufficio presidenziale ucraino. Si può riassumere così lo scambio tra Budapest e Kiev nel giorno in cui Orbàn annuncia di aver chiamato Vladimir Putin alla ricerca di una pace. (Open)

Su altre testate

A seconda della prospettiva da cui la si guarda, la promessa di Trump di finire la guerra in Ucraina in 24 ore suona come una minaccia o un’opportunità. VARSAVIA. (La Stampa)

È Viktor Orbán il grande mediatore del dialogo tra Donald Trump e Vladimir Putin per «mettere fine alla guerra in Ucraina»? Difficile non pensarlo associando quanto avvenuto nelle 48 ore. Lunedì il premier ungherese è volato a Mar-a-Lago per incontrare il rieletto presidente Usa, di cui è fan e alleato. (Open)

Prosegue il conflitto tra Russia e Ucraina. Scontri nella notte soprattutto nella regione del Donetsk, e il capo dell’esercito di Kiev ha detto che a riguardo servono “decisioni non convenzionali”. Ecco le ultime notizie dalla guerra in aggiornamento. (LAPRESSE)

«I vertici militari ucraini devono prendere decisioni non convenzionali»

Il ministero della Difesa di Mosca ha detto che le forze ucraine hanno lanciato i verso un aeroporto militare a Taganrog. Due sono stati abbattuti e quattro sono stati deviati dalle forze di difesa elettronico. (Sky Tg24 )

(ANSA-AFP). Kiev nega di aver discusso con Viktor Orban dell'ipotesi di una tregua a Natale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lo ha affermato - come riportano i media locali - il comandante delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrskyi, al termine di una visita alla 38. «Le battaglie nella città di Pokrovsk, nella provincia di Donetsk, sono eccezionalmente dure e richiedono ai vertici militari ucraini di prendere decisioni non convenzionali». (Corriere del Ticino)