Strage rapido 904, Mattarella: “Attentato spaventoso, primo pensiero a familiari”
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"Ricorrono quarant'anni dall'antivigilia del Natale 1984, quando una bomba squarciò i vagoni del treno rapido 904 che percorreva la grande galleria dell'appennino. Fu una strage spaventosa, di impronta terroristico-mafiosa, come avrebbe accertato la magistratura. Sedici vittime, quasi 300 feriti". È questo il ricordo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Vite distrutte “Distrutta la vita di donne e uomini inermi, che tornavano per le festività nelle loro terre d'origine. (la Repubblica)
Ne parlano anche altre fonti
“Ricorrono quarant’anni dall’antivigilia del Natale 1984, quando una bomba squarciò i vagoni del treno Rapido 904 che percorreva la grande galleria dell’Appennino. Fu una strage spaventosa, di impronta terroristico-mafiosa, come avrebbe accertato la magistratura“. (Il Fatto Quotidiano)
Le Istituzioni seppero respingere il ricatto e difendere la democrazia grazie alla reazione civile e all’amore per la libertà degli italiani. La solidarietà che oggi si rinnova trova le sue radici nella risposta che il popolo italiano seppe, unito, esprimere di fronte all’attacco eversivo. (Gazzetta Matin)
Era il 23 gennaio 1984, un attentato di stampo mafioso colpì il trento Rapido 904 sulla linea Napoli-Milano, mentre si trovava all'interno della galleria dell'Appennino tra Toscana ed Emilia, a San Benedetto Val di Sambro, uccidendo 16 persone e ferendone 267. (Corriere della Sera)
Vernio (Prato), 22 dicembre 2024 – La strage prima delle stragi. Luoghi non distanti da quelli della strage Italicus del '74 (12 morti e 48 feriti). (LA NAZIONE)
Nel quarantesimo anniversario della Strage di Natale sarà celebrata una cerimonia a Vernio. Sono, infatti, passati 40 anni da quella notte infernale, quando nella grande galleria dell’Appennino, a pochi chilometri dalla stazione di Vernio, si consumò una strage con 16 vittime e 260 feriti e segnò profondamente anche la comunità della Valbisenzio. (LA NAZIONE)
L’ordigno fu caricato alla stazione di Santa Maria Novella, in una carrozza di seconda classe. Secondo le indagini della Dda di Firenze fu il primo atto della strategia della tensione di Cosa nostra che anticipò gli attentati a Roma, Firenze (Georgofili) e Milano. (LA NAZIONE)