Le pensioni? Saranno sempre più povere

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Collettiva.it ECONOMIA

Per le pensioni arriva il regalo di fine anno. A partire dal 1° gennaio 2025, infatti, entreranno in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione per il calcolo contributivo degli assegni. L’aggiornamento arriva ogni due anni ed è stato previsto dalla legge Dini del 1996 e poi peggiorato dal governo Berlusconi con il decreto legge 78/2010 (la riforma Tremonti-Sacconi) che ha introdotto l'adeguamento biennale dei requisiti di accesso al pensionamento e dei coefficienti di trasformazione in funzione dell'aspettativa di vita. (Collettiva.it)

Ne parlano anche altre fonti

Purtroppo dal 2025 chi vorrà uscire dal lavoro a 62 si ritroverà con un assegno finale molto più contenuto del solito. (Traderlink)

A partire da gennaio 2025, le pensioni in Italia subiranno un lieve aumento grazie al consueto meccanismo di rivalutazione automatica, che adegua gli importi erogati al tasso di rivalutazione. (InvestireOggi.it)

E riguarderà le stesse categorie a cui da anni la misura si rivolge: invalidi, caregiver, addetti ai lavori gravosi e disoccupati. In altri termini, l’Anticipo pensionistico sociale, meglio noto come Ape sociale, sarà in vigore anche l’anno prossimo. (InvestireOggi.it)

Pensioni minime e la quattordicesima: chi ne può usufruire dal 2024

Negli ultimi anni, la pensione è stata spesso al centro delle discussioni tra gli italiani, che hanno richiesto adeguamenti per il proprio assegno pensionistico a causa dell’aumento del costo della vita che ha colpito il nostro Paese. (Inchiostro Verde)

Altrimenti, non parleremmo di due misure diverse ma di una sola. Tuttavia, è importante sapere che il 2025 porta in dote alcuni cambiamenti che modificano il calcolo delle pensioni e, in alcuni casi, come vedremo, mettono a rischio il diritto alla pensione. (InvestireOggi.it)

Le pensioni, un diritto conquistato dopo una vita di lavoro, si trasformano in una chimera per milioni di italiani. Nonostante gli annunci e le rassicurazioni, i numeri parlano chiaro: gli aumenti previsti per il 2025 sono irrisori e lasciano inalterata la preoccupazione per il futuro economico di chi ha lasciato il mondo del lavoro. (Ultima Voce)