Samuele Bersani: "Ho avuto un tumore ai polmoni al primo stadio, sono arrivati in tempo"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Un tumore ai polmoni, fortunatamente preso in tempo, che lo ha colpito nel novembre scorso facendogli rimandare il tour. E' questo il racconto che Samuele Bersani ha fatto ieri dal palco del Teatro degli Arcimboldi di Milano, sottolineando l’importanza della prevenzione. “Sono molto riservato e siccome non ho fatto interviste con nessuno su questo argomento, ho preferito aspettare che arrivassero i concerti per raccontarlo direttamente. (Adnkronos)
Su altri giornali
«Era al primo stadio. Vuol dire che ci sono arrivati in tempo ma mi sono dovuto far togliere un lobo» (Open)
"Sono molto riservato e siccome non ho fatto interviste con nessuno su questo argomento, ho preferito aspettare che arrivassero i concerti per raccontarlo direttamente. Così anche da essere un po’ d'aiuto a quelli che o vivono un periodo analogo o hanno paura di farsi un esame di prevenzione. (la Repubblica)
In concerto a Milano al teatro degli Arcimboldi Samuele Bersani ha rivelato di aver avuto un tumore ai polmoni e di essersi dovuto sottoporre a un intervento chirurgico. Questo il motivo che lo ha costretto a fermarsi, nei mesi scorsi, per motivi di salute. (Sky Tg24 )
Il cantautore a novembre aveva annunciato di doversi fermare per un problema di salute, ma solo ora, durante il concerto del 20 marzo al Teatro degli Arcimboldi sdi Milano, ha raccontato di persona di cosa si trattasse. (corriereadriatico.it)
Samuele Bersani è tornato sul palco del suo tour con orchestra dopo i mesi trascorsi a prendersi cura della sua salute e per la prima volta rivela i motivi che l'hanno condotto a rimandare i concerti che l'avevano riportato nei teatri più importanti d'Italia. (DiLei)
Primo stadio vuol dire che ci sono arrivati in tempo, primo stadio vuol dire che per fortuna non ho dovuto fare né chemio né radio, però mi sono dovuto far togliere un lobo, un pezzettino di polmone, che per il mio mestiere non è che sia proprio il massimo». (Gazzetta di Parma)
