Ebadi, dagli iraniani basta soldi a Hezbollah

- ROMA. Scorre l’ora più buia per l’Iran, dove Shirin Ebadi non torna dal 2009. La sua gente è stanca, dice al telefono dall’esilio itinerante la premio Nobel per la pace: stanca che il governo sostenga economicamente Hezbollah anziché costruire ospedali e frenare l’inflazione, stanca che prenda ordini da Mosca e che massacri ogni giorno le coraggiose donne senza hijab. Stanca, ma fiera: «Gli iraniani non si arrenderanno», afferma con determinazione.

Nel frattempo, l’ayatollah Khamenei, con il fucile in pugno, commemora Nasrallah: «Legittimi il 7 ottobre e i raid», dichiara durante la preghiera del venerdì nella grande moschea di Teheran. Il mondo sciita non ha potuto seppellire Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah ucciso venerdì scorso in un raid israeliano sulla Dahieh, quartiere roccaforte della milizia a Beirut. È allora la figura religiosa più importante a rendere omaggio. Khamenei prega per Nasrallah mentre l’Iran teme la rappresaglia.

Mentre molti iraniani sono in ansia in attesa di un imminente attacco israeliano, la Moschea di Mosalla a Teheran è stata riempita dai sostenitori della Repubblica Islamica in occasione della preghiera del venerdì, dedicata al segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e al leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, uccisi dagli israeliani. Una gigantesca bandiera palestinese sventolava al centro della folla, e in prima fila erano presenti alti ufficiali militari, religiosi e politici, come dimostrazione di unità e potere, dopo che l’Iran ha lanciato martedì un massiccio bombardamento di circa 200 missili balistici contro Israele. Khamenei in pubblico con il fucile in pugno. “Attaccheremo ancora la Palestina occupata” Un discorso breve, da belligerante, armato. «Il 7 ottobre è stato un atto legittimo, così come legittima è la nostra risposta contro Israele», ha esordito la Guida Suprema della Repubblica islamica dell’Iran durante la preghiera del venerdì nella grande moschea di Teheran, dove si teneva la commemorazione per la morte di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo