Crisi dell'industria calzaturiera italiana, segnali preoccupanti nel primo semestre 2024

- Il settore calzaturiero italiano sta attraversando una delle crisi più gravi degli ultimi decenni. I dati del primo semestre del 2024, riportati dal Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici, mostrano un calo significativo del fatturato, che registra una flessione del -9,1%. L'export, fondamentale per l'economia del settore, scende del -8,5% in valore e del -6,8% in quantità nei primi cinque mesi dell'anno. L'indice Istat della produzione industriale segna un calo ancor più marcato del -19,5%, evidenziando una crisi significativa per l'intera industria.

Le cause di questa crisi sono molteplici. Da un lato, la concorrenza internazionale, sempre più agguerrita, mette sotto pressione le aziende italiane, che faticano a mantenere la loro posizione di leadership. Dall'altro, l'aumento dei costi delle materie prime e dell'energia incide pesantemente sui margini di profitto. Inoltre, la pandemia ha lasciato un'eredità di incertezze e difficoltà economiche che ancora pesano sul settore.

In questo contesto, le fiere come Micam e Mipel rappresentano un banco di prova cruciale per il rilancio del settore. Con oltre 1.100 espositori, queste manifestazioni offrono un'opportunità unica per le aziende di presentare i loro prodotti e stringere nuovi accordi commerciali. Tuttavia, la partecipazione a queste fiere non è sufficiente a risolvere i problemi strutturali del settore.

La Regione Marche, una delle più colpite dalla crisi, sta cercando di sostenere le aziende locali attraverso iniziative come il progetto "Influencer Marketing", finanziato dall'Atim. Questo progetto prevede la visita di influencer olandesi e kazaki nelle aziende marchigiane, con l'obiettivo di promuovere i prodotti locali sui mercati internazionali. Tuttavia, queste iniziative, seppur lodevoli, rischiano di essere insufficienti di fronte alla portata della crisi.

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