Crisi Stellantis, operai a casa e polemiche

- La crisi che sta attraversando lo stabilimento Stellantis di Cassino, situato a Piedimonte San Germano, ha raggiunto un nuovo apice di tensione. Questa mattina, alle 8, la dirigenza aziendale ha dichiarato il "senza lavoro" per mancanza di materiali, costringendo gli operai a lasciare le linee di montaggio dopo solo due ore di lavoro. La situazione, già critica, è ulteriormente peggiorata, generando polemiche e disagi tra i dipendenti, che si trovano ora in una condizione di incertezza e preoccupazione per il futuro.

Parallelamente, a Roma, il governo italiano, su richiesta della Camera, ha convocato con urgenza il presidente John Elkann e l'amministratore delegato Carlos Tavares per fare chiarezza sul piano industriale e sulla tutela dell'occupazione in Italia. La mozione, sostenuta sia dalla maggioranza che dalle opposizioni, sottolinea l'importanza di un intervento tempestivo per affrontare la crisi e garantire la continuità produttiva dello stabilimento.

Nel frattempo, la commissione Sviluppo Economico della Regione Lazio si è riunita per discutere l'emergenza Stellantis a Cassino. Durante l'audizione, sono emerse preoccupazioni riguardo alla mancanza di materiali e alla gestione delle risorse umane, evidenziando la necessità di un piano strategico per risolvere le problematiche attuali e prevenire ulteriori interruzioni della produzione.

La crisi di Stellantis non è un fenomeno isolato, ma riflette una più ampia difficoltà del settore automotive, che sta affrontando sfide significative a livello globale. La carenza di materiali, aggravata dalla pandemia e dalle tensioni geopolitiche, ha messo a dura prova la capacità delle aziende di mantenere i livelli produttivi e di garantire l'occupazione. In questo contesto, le decisioni prese dai vertici aziendali e dalle istituzioni governative saranno cruciali per determinare il futuro dello stabilimento di Cassino e, più in generale, del settore automobilistico in Italia.

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