Armani e Dior sotto inchiesta per presunte pratiche commerciali scorrette

Le società dei gruppi Armani e Dior sono al centro di un'istruttoria aperta dall'Antitrust per presunta pratica commerciale scorretta. Questa indagine segue quelle già avviate dalla procura e dal tribunale.

Le accuse mosse nei confronti delle società dei gruppi Armani e Dior riguardano il ricorso a subfornitori che sfruttano i lavoratori con orari di lavoro oltre i limiti di legge e li impiegano in condizioni sanitarie e di sicurezza insufficienti. In particolare, si indaga su possibili violazioni del Codice del consumo, che stabilisce il rispetto della sicurezza e della qualità dei servizi e prevede pratiche commerciali ispirate a buona fede, lealtà e correttezza.

L'Antitrust, che ha aperto l'istruttoria anche a seguito dell'attività svolta dalla Procura e dal Tribunale di Milano, punta il dito contro i due colossi della moda. L'obiettivo è fare chiarezza su due realtà antitetiche: da una parte le vetrine scintillanti del centro, dall’altra gli opifici senza regole né diritti dove venivano cucite borse e articoli di pelletteria che finivano sugli scaffali.

La vendita a prezzi decuplicati degli accessori prodotti in queste condizioni sarebbe stata realizzata ai danni dei consumatori. Questi ultimi, infatti, avrebbero acquistato merci pensando fossero realizzate attraverso processi leciti, mentre potrebbero essere state prodotte attraverso possibili condotte illecite. L'indagine dell'Antitrust mira a tutelare i diritti dei consumatori e a garantire la trasparenza del mercato.

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