La controversa autonomia differenziata: De Luca cambia posizione

Vincenzo De Luca, governatore della Campania, una volta si era opposto con forza all'autonomia differenziata. A febbraio, si era presentato a Palazzo Chigi alla testa di 550 sindaci e altri 5.000 compari provenienti da tutto il Meridione per contestare la riforma che, secondo lui, avrebbe diviso l'Italia e condannato al declino il Sud.

Tuttavia, sembra che De Luca abbia cambiato la sua posizione riguardo all'autonomia differenziata. Questo cambio di rotta ha sorpreso molti, dato il suo precedente impegno nel combattere la riforma.

Durante le proteste, De Luca aveva avuto un acceso scambio di parole con Giorgia Meloni, a cui aveva risposto in maniera molto lombarda di "andare a lavorare" invece di perdere tempo con le marcette su Roma degli amministratori locali.

L'autonomia differenziata potrebbe portare a significative disuguaglianze nel sistema scolastico italiano. Ad esempio, i docenti che insegnano in Veneto potrebbero essere pagati di più di chi entra in aula in Calabria. Inoltre, gli uffici scolastici regionali potrebbero non dipendere più da viale Trastevere ma dai governatori.

Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, ex parlamentare, esponente di punta di "Noi Moderati", ha espresso preoccupazione per la riforma. Secondo Foti, l'approvazione della legge sull'autonomia differenziata potrebbe aver salvato il patto di Governo, ma rischia di sfasciare la nostra Nazione.

Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia, ha lanciato un appello alla mobilitazione contro l'autonomia differenziata. Ha chiamato a raccolta i soggetti diversi che in questi mesi hanno già espresso contrarietà e preoccupazione per una riforma che, con l'approvazione in via definitiva alla Camera e la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, è diventata legge dello Stato.

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