Credo che sia una buona notizia che le italiane non facciano più così tanti figli come un tempo. Mentre è una pessima notizia che i figli se ne vadano perché trovano solo lavori sottopagati Ho già scritto sulla demografia del nostro paese, ma si continua a parlarne e quindi riprendo l’argomento. Il ragionamento dominante è: la bomba demografica esiste, ma da noi c’è l’inverno demografico. Dobbiamo fare come gli altri, oppure ci estingueremo.
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In Friuli Venezia Giulia si nasce sempre meno, sebbene il tasso di fecondità sia leggermente superiore alla media italiana: 6.900 i nati nel 2024, cioè – 1,4% rispetto all’anno precedente, con un tasso di fecondità all’1,19 contro una media nazionale dell’1,18. Un indice in discesa, perché nel 2022 si registravano un 1,26 figli per donna e l’anno successivo 1,21. Cresce l’età media del parto che è arrivata a 32,6 anni.
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Agenzia Romano Siciliani Il quadro delineato dall’Istat nel rapporto “Indicatori demografici Anno 2024” non lascia spazio a interpretazioni ottimistiche. Il calo delle nascite del 2,6% e un tasso di fecondità ai minimi storici (1,18 figli per donna) certificano una crisi demografica che compromette la sostenibilità del nostro sistema sociale ed economico. Il saldo naturale negativo di -281mila unità conferma che l’Italia sta sprofondando in una spirale che mina il futuro del Paese.
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L’Italia invecchia e non rinasce. I dati ISTAT del 2024 confermano un trend ormai consolidato: si nasce sempre meno e si muore sempre di più, con un saldo naturale fortemente negativo in molte province. Il tasso di natalità nazionale si attesta a 6,3 nati per mille abitanti, mentre il tasso di mortalità raggiunge 11,0 decessi per mille residenti. Alcune aree, come Bolzano, riescono ancora a mantenere un saldo naturale positivo, mentre grandi città come…
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Torna a diminuire la popolazione in Friuli Venezia Giulia. Siamo a 1 milione 194mila abitanti. Dopo un flebile segno più, l’anno passato, il tasso di variazione torna ad essere negativo, -0.4. In Italia è leggermente peggiore, ma a nord est e nord ovest il segno è positivo. Nel 2024, gli indicatori demografici Istat inducevano a un ottimismo maggiore, ma quando sono usciti i dati del censimento, che sono più precisi -- soprattutto sulle cancellazioni, l'aumento della popolazione è risultato stimabile in appena 368…
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Lo certifica l'Istat: è inesorabile il calo demografico in Italia. Nell'ultimo rapporto, presentato qualche giorno fa, si rileva come ormai il tasso di fecondità sia solo di 1,18 figli per donna. Intanto c'è stato un aumento dell'aspettativa di vita di circa sei mesi e una riduzione complessiva della mortalità. E questa è una buona notizia. Il numero di chi lascia l'Italia cresce del 36%. Ma nonostante tutto, anche per le migrazioni, il Nord ancora aumenta in popolazione, il Centro tiene e sono soprattutto le aree interne del…
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In Italia non nascono più bambini, ma in Valle d’Aosta ancora meno. La regione sta vivendo una delle flessioni più gravi nella fecondità in Italia, con un calo preoccupante del 9,5 per cento rispetto all’anno precedente. I dati pubblicati dal report sugli indicatori demografici 2024 dell’Istat mostrano che il numero di figli per donna in Valle è sceso in modo drastico, passando da 1,16 nel 2023 a…
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«In Italia si fanno sempre meno figli, tutta colpa delle tre C», dice Giancarlo Blangiardo, professore emerito di Demografia presso l'Università degli Studi di Milano, già presidente dell’Istat. E il contributo degli immigrati? «I nati stranieri non sono la magica soluzione al problema delle culle vuote», spiega Blangiardo, «erano 80 mila nel 2012, sono meno di 50 mila nel 2024». E pure sul fronte del contributo al sistema del…
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Secondo i dati dell’Istat le donne italiane nel 2024 hanno avuto un ulteriore calo di fecondità: se si aggiunge l’età avanzata dei potenziali genitori i problemi aumentano Le culle italiane si svuotano sempre di più. A confermarlo sono i dati dell’Istat sul 2024, che sono stati diffusi in queste ore. Secondo l’istituto di statistica italiano, la tendenza è preoccupante. Anzitutto la fecondità risulta in calo e con 1,18 figli per donna è stato superato il minimo storico di 1,19 che risaliva al…
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Nell’anno in cui il tasso di fecondità in Italia tocca il minimo storico, con 1,18 nati per donna, e il numero dei bebè scende al limite di 370mila (-2,6% rispetto al 2023), la provincia di Lodi registra un piccolo, ma incoraggiante rimbalzo. Lo rivelano i dati sui bilanci demografici mensili dell’Istat, aggiornati allo scorso dicembre. Si tratta di dati parziali – afferma l’istituto di statistica – ma di regola le correzioni, se pur ci sono, risultano davvero minime.
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Introduzione Che l’Italia abbia un problema di natalità non fa nemmeno quasi più notizia: il calo negli ultimi anni è stato costante. Il fatto che la situazione continui a peggiorare invece fa più rumore. Con 1,18 figli per donna, il 2024 segna un ulteriore calo della fecondità nel nostro Paese, che è sceso per la prima volta al di sotto del minimo toccato nel 1995 (1,19). Venti anni fa nascevano comunque 526mila bambini, lo scorso anno 369.922 (190.129 bambini e…
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L’inverno demografico è sempre più freddo, primi passi di conversione, satanisti in azione in Kansas di Luca Bucca – Il 31 marzo l’Istat ha diramato gli indicatori demografici riferiti all’anno 2024. Sono dati sui quali in questa rubrica periodicamente ci siamo già soffermati. Tocca farlo perché utile a comprendere la portata di un problema drammatico: l’inverno demografico. L’anno appena trascorso ha fatto registrare un saldo naturale (rapporto nati-morti) negativo di -281.000 persone.
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Nel 2024 la provincia di Varese si allinea alle tendenze demografiche nazionali con un quadro in cui dominano invecchiamento della popolazione, bassa natalità e saldo naturale negativo. L’ultimo report dell’Istat ha fornito una lettura d’insieme sullo stato demografico del Paese; un’analisi dei dati locali, però, rivela come anche il territorio varesino sia coinvolto da dinamiche strutturali ormai consolidate.
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Sono "molto preoccupanti" i dati Istat che sanciscono il minimo storico per la fecondità nel nostro Paese nel 2024. Sul tema "ci sono molte riflessioni da fare in ambito sociologico, economico, culturale. Valutazioni che ovviamente vanno lasciate ai tavoli di analisi politica sul tema. A noi professionisti sanitari spetta essenzialmente il compito di approfondire la questione medica, di domandarsi quali sono le criticità e quali le eventuali azioni da poter…
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Arrivano piccoli segnali positivi per Lecco e Sondrio: secondo l’ultimo rapporto ISTAT, nel 2024 sono nati 2.000 bambini in provincia di Lecco e 1.100 in quella di Sondrio, con un aumento rispettivamente dello 0,5% e dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Una buona notizia? Sì, ma con cautela. Secondo Francesca Luppi, demografa dell’Università Cattolica di Milano, questa lieve crescita non basta per parlare di inversione di tendenza.
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«Impossibile invertire ad esempio la forbice tra nascite e decessi», precisa l'Istat Non sarà possibile invertire la tendenza in corso dell’inesorabile «inverno demografico» che da tempo preoccupa il governo in Italia. È quanto emerge dall’audizione a Palazzo San Macuto davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica durante la quale sono stati sentiti i vertici dell’Istat.
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Francesca Luppi (Cattolica): «Se non diamo alle giovani generazioni le precondizioni di base per diventare genitori, alimentiamo il sentimento e la norma sociale che restare senza figli sia normale»
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L’inverno demografico farà male ai conti pubblici. Istat: “Sempre più anziani e meno giovani spingeranno verso l’alto i livelli della spesa sanitaria, previdenziale e assistenziale” E' quanto sottolineato dal Presidente Francesco Maria Chelli in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e…
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