Le carte sugli ultras in Parlamento

- La Procura di Milano ha recentemente intensificato le indagini sulle curve di San Siro, con particolare attenzione ai gruppi ultras di Inter e Milan, ritenuti coinvolti in attività illecite. L'inchiesta, che ha portato all'arresto di diversi esponenti di spicco delle curve, ha rivelato legami preoccupanti con la 'ndrangheta, la potente organizzazione criminale calabrese. Secondo quanto emerso dalle carte, gli ultras dell'Inter avrebbero addirittura intrapreso un viaggio in Polonia per ricevere "lezioni di violenza" dai tifosi dello Stal Stalowa Wola, una squadra della terza categoria nazionale.

Il gip Domenico Santoro, nelle sue dichiarazioni, ha sottolineato come la curva dell'Inter si configuri come una vera e propria associazione a delinquere. Questo giudizio è stato espresso in seguito a un episodio avvenuto cinque anni fa, durante la partita Inter-Barcellona, quando un gruppo di hooligans catalani tentò un attacco, fortunatamente fallito. Tuttavia, l'episodio mise in luce la vulnerabilità dei tifosi milanesi, che decisero di organizzare un commando per rispondere a eventuali future aggressioni.

Nel corso degli interrogatori di garanzia, conclusi oggi a Milano, cinque degli arrestati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre un sesto ha ammesso gli addebiti, tra cui una presunta intestazione fittizia con l'aggravante di agevolazione mafiosa. La Procura, determinata a fare chiarezza su questa vicenda, ha chiesto espressamente a Inter e Milan di adottare misure concrete per contrastare il potere di ricatto esercitato dagli ultras.

L'inchiesta, che ha scosso il mondo del calcio italiano, rappresenta un cambio di passo rispetto al passato, con le autorità decise a non tollerare più comportamenti criminali all'interno delle curve. La Procura di Milano, guidata dal pm Storari, continua a lavorare senza sosta per smantellare queste organizzazioni e restituire serenità al campionato

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