La gestione economica delle curve di Inter e Milan

- Un ragazzo si avvicina alla porta della sala degli ultrà al Baretto, sotto la Curva Nord di San Siro. Sono le 15:30 del 21 dicembre 2019, e il fischio d’inizio del match con il Genoa è previsto per le 18. All'interno dell'ufficio, tra scatoloni, sedie di alluminio e un tavolino, si ritirano gli ordini. Una donna toglie l’elastico da un mazzetto di tessere e ne allunga tre al cliente, mentre un'altra voce gli chiede trenta euro a testa.

L'inchiesta sugli ultrà coinvolge figure di spicco come Fedez, Matrix Materazzi e i bibitari di San Siro. La nuova "Milano da bere" è diventata delle curve, dove negli ultimi anni si è assistito a un San Siro da spremere. Ogni partita vede gradinate innaffiate con litri di birra, e i portafogli delle curve che si gonfiano. È attorno alle bevande che si sono strutturati i bilanci della Nord e della Sud, grazie al controllo capillare del mercato interno ottenuto attraverso il dominio militare degli spalti e delle bevute.

Il calcio italiano segue con grande attenzione quanto sta accadendo in questi ultimi giorni riguardo all'inchiesta relativa alle curve e al comportamento di alcune tifoserie nei confronti di società e determinati tesserati. La Procura federale si è attivata per fare chiarezza su quanto sta avvenendo. Le posizioni di Inter e Milan sono chiare: i club ribadiscono di non essere indagati e manifestano la totale disponibilità a collaborare. È evidente che è stato avviato un percorso, e nel caso del club nerazzurro, è probabile che sia stato ribadito quanto già prodotto in una memoria difensiva trasmessa alla procura lo scorso 30 aprile, quando si parlava di infiltrazioni nel tifo organizzato.

La situazione è complessa e richiede un'analisi approfondita per comprendere appieno le dinamiche che hanno portato a questa inchiesta. Le donne che gestivano gli affari e la cassaforte degli ultrà hanno avuto un ruolo cruciale nel mantenere il controllo delle curve, dimostrando una capacità organizzativa e gestionale notevole. Tuttavia, le conseguenze di queste azioni sono ancora tutte da valutare, e il calcio italiano attende con ansia le decisioni del Giudice Sportivo.

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