Protesta contro il traffico di armi a Genova

Un migliaio di persone hanno partecipato a una manifestazione a Genova, protestando contro la "logistica di guerra". Questo termine si riferisce al trasporto di armi che passano attraverso il porto di Genova e contribuiscono a diversi conflitti internazionali. Tra i traffici contestati, quelli diretti verso Israele sono stati particolarmente criticati.

Israele è stato accusato di crimini di guerra dal tribunale dell'Aia delle Nazioni Unite, che ha richiesto un mandato di arresto internazionale per il suo primo ministro, Netanyahu. I manifestanti sostengono che l'esercito di Tel Aviv fa largo uso di strumentazioni militari italiane.

I lavoratori del porto di Genova hanno risposto a queste preoccupazioni bloccando il porto per protestare contro il traffico di armi verso Israele. Hanno organizzato un presidio non autorizzato per mostrare la loro solidarietà con la Palestina e bloccare l'accesso al porto. Circa 800 persone hanno partecipato alla protesta, che ha bloccato il traffico e ha sfilato davanti a un edificio di Leonardo, l'azienda italiana leader nel settore degli armamenti e della guerra.

La protesta ha avuto un impatto significativo sulla città di Genova. Il traffico è stato paralizzato a Ponente e in autostrada a causa del blocco ai varchi portuali dei manifestanti pro Palestina. Dopo una mattinata di presidio che ha interrotto i collegamenti tra il ponente e il centro di Genova, i manifestanti hanno organizzato un corteo che ha attraversato Sampierdarena e ha raggiunto gli uffici della Leonardo Lab di Torre Fiumara.

Alcuni manifestanti con il volto travisato hanno lanciato pietre contro la sede della Leonardo Lab, un'azienda di ricerca e innovazione nel campo della sicurezza militare. Questa azienda è da sempre uno dei target delle manifestazioni antimilitariste.

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