Non si è mai preparati alla perdita di persone a cui ci ha legato un’amicizia profonda e con cui si continua a dialogare da anni, anche quando gli incontri si sono fatti più rari. Prima di sapere della sua morte, il 21 dicembre 2022, Alberto Asor Rosa era nei miei pensieri, non solo perché sapevo che non stava bene, ma perché avevo deciso di riportare nelle ultime pagine della ristampa del mio libro Come nasce il sogno d’amore la lettura che ne aveva fatto appena uscito…
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È probabile che con la morte di Alberto Asor Rosa, scomparso ieri, a Roma, all’età di 89 anni, sia definitivamente finito il tempo in cui gli intellettuali credevano in un ruolo e in un modo d’essere coscienza critica, interpreti di una vicenda nazionale che conservava un qualcosa di epico e di definitivo. L’opera di Asor Rosa reca questi segni sin dall’inizio, dall’ormai lontano 1965, anno in cui apparve il saggio Scrittori e popolo .
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“La scrittura deve essere circolare”. Sono state diverse le lezioni che si sono concluse così. Con questa affermazione. Perentoria. Quando ho letto che Alberto Asor Rosa non era più tra noi ho ripensato a quella frase. Che mi ha accompagnato sempre. Da allora. Da quando studente del secondo anno di Lettere, nel 1987, cominciai a seguire le lezioni di Letteratura italiana nella grande aula del piano terra della Sapienza.
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Un lascito di saggezza e di lotta per le nuove generazioni La scomparsa di Asor Rosa . La sua parabola, esistenziale e intellettuale, vive di un’autentica passione culturale, politica e civile per l’italianità di un Paese forte in uno Stato debole
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Un’eredità intellettuale e politica L’Associazione per il rinnovamento della sinistra . Parlamentare, direttore del settimanale Rinascita, si contrappose alla svolta del partito nel 1989 e partecipò da protagonista alla riflessione che si aprì in quella stagione.
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Narrano le cronache minori che quando nei paraggi del maggio del ’68, subito dopo una manifestazione «sovversiva» finita in violenti scontri con la polizia, qualcuno propose di procedere al fermo di Jean-Paul Sartre che ne era stato un accesissimo organizzatore e partecipante, il generale De Gaulle, venutolo a sapere, abbia replicato seccamente: «On n’arrête pas Voltaire!», «Voltaire non lo si arresta».
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Alberto Asor Rosa avrebbe compiuto, nel 2023, novant’anni anni e solo per pochi giorni ha mancato il nuovo anno. Era nato a Roma il 23 settembre 1933. Avrebbe sicuramente giocato su questo numero dantesco, ricorrente nella sua vita. Ricordo ancora l’ansia di aver abbandonato figli piccoli e marito quando corsi a Roma nel 2003 (ancora una volta il tre!) per assistere alla lectio magistralis che il mio professore tenne all’Università La Sapienza per congedarsi dai 52 anni di insegnamento.
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"Se siamo amici ce la possiamo fare. Gli amici sono coloro che si appartengono. Se sentiamo questo, possiamo essere capaci di grandi imprese, di grandi opere come quelle fatte da Alberto. Con questo possiamo cambiare questo Paese". Queste le parole del filosofo Massimo Cacciari, ricordando l'amico Alberto Asor Rosa. Le esequie dell'intellettuale, scomparso il 21 dicembre, si sono svolte nell'aula magna dell'Università La Sapienza, alla…
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"Un cittadino modello. Anzi un cittadino onorario modello. Dal marzo 2019 Alberto era stato insignito del riconoscimento più alto che un comune può assegnare ad un proprio concittadino. Nel caso specifico: per la costanza e tenacia ha contribuito a mantenere la Maremma e Capalbio territori intatti, dove rimane alto il valore della natura e dell'armonia dei luoghi", così l'ex sindaco di Capalbio Luigi Bellumori ricorda con affetto il critico…
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Per chi si immatricolò nella facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza di Roma nei primi anni Novanta del secolo scorso Alberto Asor Rosa, scomparso ieri, era uno dei fari più luminosi. Si presentava nell’affollatissima Aula 1 e si sedeva in cattedra come fosse il Frassino del Mondo della Letteratura italiana. Asciutto sempre nell’esposizione, ogni proposizione poteva essere una definizione scultorea che aveva la presenza e la scontatezza indiscutibile delle Tavole della Legge.
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«Quando si oltrepassa il Chiarone, fiumicello mite e ai più ignoto, e al quale, tuttavia, è toccato in sorte di dividere il Lazio della Toscana, non si può non avvertire, persino nelle forme del paesaggio, la presenza d’un confine millenario. Ci si lasciano alle spalle lo sfasciume urbanistico, le mostruose case, casette, condomini, residences, degli ultimi centri laziali, Ladispoli, Tarquinia, Montalto, dove le tombe etrusche, le torri medievali e i palazzi rinascimentali spariscono ormai…
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Se ne va un pezzo di Capalbio. Con Alberto Asor Rosa, scomparso ieri a Roma a 89 anni, la Piccola Atene perde uno dei suoi volti più rappresentativi. Cittadino onorario di Capalbio dal 2019, il professore, una delle voci più influenti nello studio della letteratura italiana, è stato uno dei simboli di quel mondo della cultura e della politica che ha eletto a seconda dimora il borgo, la campagna e il mare capalbiese, tra le serate dedicate ai libri in Piazza Magenta e le frequentazioni balneari…
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Oggi mi sembra naturale scrivere di Alberto Asor Rosa, appena scomparso, che è stato un mio maestro negli studi di letteratura italiana, ma non è questa la cosa più importante. E non è neanche importante che con lui abbia imparata a leggere, decifrare, scandagliare un testo letterario per scoprirne i mille significati, le corrispondenze nascoste, le connessioni con la storia e persino con la geografia, lo stile che lo esprime, la cultura che lo nutre, la mentalità che lo ispira.
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Di Orlando Pacchiani Altri scriveranno del suo profilo di celebre storico della letteratura, intellettuale prolifico, di uomo politicamente impegnato a sinistra. Qui si ricorderà che Alberto Asor Rosa, scomparso ieri a Roma a 89 anni, da decenni aveva un legame profondo con la nostra terra e in particolare con la Val d’Orcia, del cui Parco è riconosciuto come uno dei promotori. Un rapporto ambivalente, di profondo amore e di accese polemiche, di stimolante partecipazione e di…
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Di Lorenzo Guadagnucci Lo chiamavano affettuosamente il “barone rosso” e ha volato sulla cultura italiana indagando senza posa il nesso fra letteratura e potere. Alberto Asor Rosa se ne è andato ieri all’età di 89 anni e sembra sparire con lui un’intera stagione di passioni, dibattiti, intraprese collettive e civili. Era un “barone” – termine da intendere con ironia – in quanto accademico di lungo corso, docente di Letteratura italiana per oltre mezzo secolo alla Sapienza di Roma, un professore piuttosto severo con…
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Gli piaceva ricordare che Pier Paolo Pasolini s'era incazzato. S'incontrarono alla Sapienza, «io ero seduto in prima fila e lui, passandomi davanti, mi fulminò con lo sguardo a mirino: Asor, l'uomo che mi ha fatto più male nella vita», racconta a Simonetta Fiori. Uomo spinoso, Alberto Asor Rosa, morto ieri a 89 anni. Romano, classe 1933, marxista, laureatosi sotto Natalino Sapegno, sapeva essere riottoso coi dirigenti e indulgente con i potenti.
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E così se ne è andato anche uno degli ultimi grandi baluardi del '900, Alberto Asor Rosa, «palindromo» per gli studenti ribelli del '77 alla Sapienza di Roma, Asor Rosé per Giulio Einaudi, suppongo con simpatia, e «Asor nome gentile» nell'epigramma che gli dedicò Montale, sicuramente acido come solo il vecchio Montale sapeva essere. Ho incontrato Asor Rosa una volta sola nella mia vita. E mi stupì la cordialità, certo non priva di condiscendenza da cattedratico, con cui mi venne incontro pronunciando il titolo del mio libro di poesia più…
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Ora che questo Maestro, partendo per sempre, ci ricorda d’improvviso che anche i Grandi Vecchi hanno un corpo, e dunque un tempo, mentre noi senza neppure pensarci li sentivamo immortali come i Classici, mi torna alla mente una pagina che amo molto, e che Alberto Asor Rosa scrisse esattamente trent’anni fa per Genus italicum (1992). Le idee che fissa con una prosa nitidissima, com’era sul foglio il suo tratto in punta di stilografica, chiaro e ordinato come una pagina di Calvino, sono alla base di molti suoi studi.
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Alberto Asor Rosa è stato per me anche un maestro. Già nei primissimi anni, quando con simpatia e consigli seguiva la contestazione del collettivo di Lettere e Filosofia della Sapienza, e in gruppo andavamo a trovarlo. Oggi siamo in tanti a piangerlo, ci mancherà il suo pensiero profondo, il suo sguardo comprensivo e benevolo.
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Estremista, consigliere del principe con troppo senso di sé per non tornare poi intellettuale non organico, critico militante, barone d’accademia e professore di provincia, comunista non pentito eppure non estraneo alla gauche caviar così riconciliata con bisogni e desideri della modernità nella “nuova Atene” toscana o nelle meglio case della sua Roma. Alberto Asor Rosa, […]
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Di PAOLO DI STEFANO Il grande autore scomparso il 21 dicembre a 89 anni. Da «Scrittori e popolo» alla riflessione pessimista sui mali dell’Italia, si è sempre interrogato anche sulla funzione dell’intellettuale. Il 22 dicembre la camera ardente alla Sapienza Alberto Asor Rosa nel 2006 nella sua casa di Monticchiello nella provincia di Siena (foto di Pietro Cinotti/ Sestini) Non era certo una personalità che poteva lasciare indifferenti, Alberto Asor Rosa.
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Asor Rosa era diretto, perentorio e reversibile come il suo cognome. Ha avuto nove vite, come un gatto, felino in cui non esito a riconoscere il suo spirito totemico - graffiante, indipendente e sornione. Ma tutte accomunate dallo sviscerato amore per la parola. Critico e storico letterario assertivo e bellicoso che da giovane, con Scrittori e popolo, fustigò il mito del populismo demolendo il dogma del progressismo, e con articoli, saggi e stroncature fornì a una generazione un metodo e Le armi della critica, e…
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(agf) La scomparsa di Asor Rosa, il suo legame con la Toscana tra amore e ambientalismo di Fulvio Paloscia Il critico è scomparso all'età di 89 anni. I suoi legami con Monticchiello e Capalbio, le lotte per difendere Val D'Orcia e Maremma dalle aggressioni del cemento: un intellettuale militante di sinistra (ma sempre inorganico) capace di influenzare le politiche della Regione
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E, assieme a loro, i cambi di temperatura, di orario, lo stress, l’ansia e tutto ciò che ci porta ad essere nervosi ed irascibili. L’oro colloidale potrebbe essere sconosciuto a molti, eppure è ricco di proprietà stupefacenti che possono risolvere quasi tutti i problemi. Ebbene, detto questo, passiamo a questo particolare oro colloidale. Potrebbe essere questa la nuova realtà di cui abbiamo bisogno, la quale potrebbe, addirittura, sostituire i soliti…
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«Abbiamo pensato che questo fosse il modo migliore per ricordare il professor Pasquale Sgobio» ha detto Renato Bruno, presidente della ProLoco di Montemesola. «Il professor Sgobio era un nostro concittadino, nonché fonte inesauribile di notizie e aneddoti sul nostro paese». Uomo di grande cultura e maestro elementare, al professor Sgobio è stata anche conferita la benemerenza di Cavaliere della Repubblica, per i suoi oltre quarant’anni di servizio nella scuola pubblica.
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Storie di donne, note e meno note, la cui vicenda umana permette di dare una interpretazione della storia meno ovvia e ,soprattutto, meno formale”. MORRA-SMART. Ad accogliere Marilena Lucente il Dirigente Scolastico Diamante Marotta insieme con il Collaboratore Vicario Prof. Pasquale Delle Curti e con la Prof.ssa Irene Cecere. “Auguro agli studenti del Liceo Federico Quercia sogni, progetti e fiducia nella Vita e nella…
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Cos’è il friend bombing? Friend bombing e abuso. Il friend bombing segue lo schema che lo psichiatra Dale Archer descrive come IDD: intensa idealizzazione (idealisation), svalutazione (devaluation), seguita da scarto (discard). Meno conosciuta è invece la sua variante tra amici, ma non meno crudele e abusante: ecco cosa è il friend bombing e quali possono essere le conseguenze per chi lo subisce.
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