- Israele ha intensificato le sue operazioni militari in Medio Oriente, aprendo un nuovo fronte contro gli Houthi in Yemen. L'aviazione israeliana ha colpito diverse infrastrutture energetiche, tra cui depositi di carburante e centrali elettriche, nel porto di Ras Isa. Questo attacco segue una serie di raid aerei in Libano e Gaza, dimostrando la determinazione del governo di Benjamin Netanyahu a contrastare l'influenza iraniana nella regione.
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato che "nessun posto è troppo lontano" per le forze armate israeliane, sottolineando l'intenzione di colpire ovunque sia necessario per proteggere gli interessi nazionali. Le immagini delle esplosioni, condivise sui social media da cittadini yemeniti, mostrano la portata della distruzione causata dagli attacchi.
L'operazione in Yemen è stata giustificata come una risposta ai missili lanciati dagli Houthi, che da mesi minacciano la navigazione nel Mar Rosso e sostengono Hamas. Questo intervento militare si inserisce in un contesto più ampio di tensioni crescenti tra Israele e l'Iran, con quest'ultimo accusato di sostenere gruppi militanti nella regione.
La morte di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, in un attacco a Beirut ha ulteriormente complicato la situazione. Hezbollah ha già nominato un successore, promettendo di continuare la resistenza contro Israele. Nel frattempo, il governo israeliano ha intensificato i bombardamenti in Libano, colpendo obiettivi strategici per indebolire la capacità operativa del gruppo sciita
