Vasco Rossi, "Scrivo liriche"

- Gli occhi azzurri di Vasco Rossi brillano sotto il berretto nero mentre sorride, dichiarando con la sua consueta sincerità: "Finalmente ho capito quello che faccio da cinquant’anni: scrivo liriche, lyrics, come dicono gli inglesi". Le sue parole, unite alle note delle canzoni, creano un abbraccio tra musica e letteratura, rendendo riduttivo chiamare semplicemente "testi" le parole delle sue canzoni. "Liriche mi sembra perfetto. Mi piace", aggiunge Vasco, riflettendo sui ricordi della sua giovinezza.

Il Teatro Storchi di Modena, con il suo parquet lucidato di fresco e le poltrone di velluto rosso, ha ospitato la presentazione del libro di Vasco, attirando troupe e inviati di testate e tg nazionali. "Che bello tornare in questo teatro", confida Vasco, ricordando quando, a undici anni, arrivava da Zocca a Modena in pullman e scendeva proprio davanti allo Storchi. Ispirato da Ginsberg, Vasco racconta di come, all'inizio della sua carriera, veniva deriso per strada.

La serata al teatro, dedicata al suo libro "Vivere/Living", è stata un'occasione unica per Vasco di parlare delle sue parole, piuttosto che delle sue canzoni. Il volume, pubblicato dal gallerista Emilio Mazzoli, raccoglie i testi dei suoi brani e pensieri in libertà, con tutti i proventi destinati a Don Ciotti. Vasco, emozionato, confessa: "Quando non c’è la musica e sono solo su un palco, mi sento in imbarazzo". Tuttavia, ieri al Teatro Storchi, "cantavano" soltanto le parole di Vasco, offrendo una carezza a chi lo ha sempre apprezzato.

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