Alzheimer, prevenzione e sfide future

- L'Alzheimer è una delle forme più comuni di demenza, con oltre 55 milioni di casi nel mondo. In Italia, circa due milioni di persone convivono con questa malattia o con altre forme di declino cognitivo. L'invecchiamento della popolazione fa prevedere un aumento esponenziale dei casi nei prossimi anni, rendendo la prevenzione una priorità di sanità pubblica.

Gli esperti della Società Italiana di Neurologia (SIN) sottolineano l'importanza di intervenire sui fattori di rischio modificabili per prevenire o ritardare l'insorgenza della demenza. Tra questi fattori rientrano l'ipertensione, il diabete, l'obesità, il fumo, l'inattività fisica, la depressione, l'isolamento sociale e la bassa istruzione. Adottare uno stile di vita sano, mantenere una dieta equilibrata, fare esercizio fisico regolare e stimolare la mente con attività cognitive sono strategie efficaci per ridurre il rischio.

Il 21 settembre si celebra la Giornata Mondiale dell'Alzheimer, un'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere la ricerca. Nonostante i progressi scientifici, la cura definitiva per l'Alzheimer è ancora lontana. Tuttavia, la ricerca continua a fare passi avanti, con nuovi farmaci in fase di sperimentazione e studi che mirano a comprendere meglio i meccanismi alla base della malattia.

Un altro aspetto cruciale è la lotta contro lo stigma associato alla demenza. Secondo un rapporto dell'Alzheimer’s Disease International, l'88% delle persone affette da demenza ha sperimentato lo stigma in prima persona. Questo fenomeno ha conseguenze pesanti sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie, portando molti a evitare situazioni sociali o a rinunciare a cercare lavoro per paura di essere discriminati.

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