USA, inaspettata crescita dell'occupazione a settembre

- L'employment report statunitense di settembre ha sorpreso nettamente al rialzo, con una riaccelerazione sia degli occupati che dei salari, e una discesa del tasso di disoccupazione anche dovuta a uno scarso dinamismo delle forze di lavoro. Gli economisti di Intesa Sanpaolo, Mario Di Marcantonio e Paolo Mameli, hanno sottolineato come i segnali di tenuta della domanda di lavoro, in un contesto di offerta poco vivace, accanto ai dati JOLTS che avevano evidenziato una risalita delle posizioni vacanti ad agosto, potrebbero segnalare un ritorno di moderate tensioni sul mercato del lavoro.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha accolto con favore i dati del Bureau of Labour Statistics, affermando che sotto la sua amministrazione sono stati creati 16 milioni di posti di lavoro, con la disoccupazione ai minimi degli ultimi 50 anni. Biden ha inoltre evidenziato come i salari stiano crescendo più velocemente dei prezzi, grazie anche al potere della contrattazione collettiva, che ha portato a salari record per i lavoratori portuali e alla riapertura dei porti della costa orientale e del Golfo.

Nel frattempo, il mercato americano ha reagito positivamente ai forti dati sull'occupazione, con Wall Street che ha registrato una seduta positiva. Le azioni di diverse aziende, tra cui Spirit Airlines, Rivian, JP Morgan, Salesforce, Amazon, American Express, Home Depot, Verizon Communication, Johnson & Johnson, Procter & Gamble, MongoDB, Atlassian, Diamondback Energy, Datadog, Xcel Energy, Verisk Analytics, Sirius XM Radio ed Exelon, hanno mostrato un aumento, attenuando le preoccupazioni di un rapido raffreddamento dell'economia.

In Europa, il settore delle costruzioni dell'Eurozona continua a soffrire, con il sondaggio PMI di settembre che, sebbene in lieve risalita rispetto al minimo semestrale di agosto, rimane in zona contrazione. Gli ordinativi continuano a scendere, ma un segnale positivo arriva dal miglioramento della catena di approvvigionamento, che limita ulteriori rialzi dei prezzi delle materie prime.

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