Chiara Petrolini, la Procura di Parma chiede il carcere

- La Procura di Parma ha recentemente presentato appello al Tribunale del Riesame di Bologna contro l'ordinanza del 19 settembre, con cui il Gip di Parma ha disposto gli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, una giovane studentessa di Scienze dell'Educazione di 21 anni, residente a Traversetolo. La ragazza è indagata per omicidio premeditato e soppressione di cadavere, in relazione alla tragica vicenda dei due neonati trovati morti e sepolti nel giardino della sua villetta.

Secondo la Procura, le misure cautelari alternative, come gli arresti domiciliari, non sono sufficienti a garantire la sicurezza e l'integrità delle indagini. I magistrati sostengono che la giovane, se lasciata ai domiciliari, potrebbe influenzare le testimonianze o alterare le prove. Inoltre, la Procura ha sottolineato come i genitori della ragazza, con cui Chiara dovrebbe convivere durante gli arresti domiciliari, non si siano mai accorti di quanto accadeva all'interno della loro abitazione, sollevando dubbi sulla loro capacità di vigilare adeguatamente sulla figlia.

Il Gip di Parma, tuttavia, aveva respinto la richiesta iniziale della Procura, ritenendo che gli arresti domiciliari fossero una misura adeguata, considerando anche l'età e la condizione psicologica della giovane. La decisione del Gip ha suscitato non poche polemiche, con opinioni contrastanti tra chi ritiene che Chiara debba essere sottoposta a una misura più severa e chi, invece, sostiene che gli arresti domiciliari siano sufficienti.

La vicenda ha scosso profondamente la comunità di Traversetolo e ha sollevato numerosi interrogativi sulla dinamica dei fatti e sulle responsabilità dei genitori. Il padre dei neonati, infatti, ha dichiarato di non essersi mai accorto della gravidanza della ragazza, aggiungendo ulteriori elementi di mistero a una storia già di per sé complessa e dolorosa.

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