Un nuovo capitolo per Tim: la cessione di Netco a Kkr

Il 1° luglio 2024 segna un punto di svolta cruciale per Telecom Italia (Tim). La storica azienda ha finalizzato l'accordo che ha visto la cessione di Netco, lo spin-off della rete di Tim, al fondo statunitense Kohlberg Kravis Roberts & Co (Kkr). Questa mossa non solo include la rete fissa ma anche Fibercop, avendo un impatto rilevante sul futuro della storica sede romana di Tim in corso d’Italia.

La nuova Fibercop, guidata dall'amministratore delegato Luigi Ferraris e presieduta da Massimo Sarmi, è nata dalla vendita della rete al consorzio guidato da Kkr per un massimo di 22 miliardi di euro. Questa operazione ha portato alla creazione del più grande operatore wholesale di telefonia fissa del Paese. Il presidente della nuova Fibercop, Massimo Sarmi, e l'amministratore delegato Luigi Ferraris, hanno espresso la loro ambizione di realizzare un nuovo futuro per l'azienda in un messaggio congiunto indirizzato ai circa 20 mila dipendenti della società.

Dall'1 luglio, la rete primaria e secondaria di Tim è ufficialmente nelle mani del consorzio Netco, avente come socio di maggioranza il fondo Usa Kkr. Gli azionisti di minoranza includono il ministero dell'Economia e delle Finanze italiano (16%) e il fondo F2i (11,2%), il primo investitore privato specializzato in infrastrutture in Italia. Questa mossa segna l'inizio di una nuova era per il settore delle telecomunicazioni in Italia.

La finalizzazione dell'accordo ha anche un impatto significativo sulla storica sede romana di Tim in corso d’Italia. Questa è destinata a diventare la nuova casa dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, segnando un altro passo importante nella storia industriale dell'azienda.

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