Aiuta il governo a scrivere le leggi, ora potrebbe valutarle alla Consulta: Meloni vuole far eleggere il suo consigliere, autore del premierato
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L'8 ottobre è in programma la votazione per l'elezione del giudice mancante alla Corte costituzionale. In pole position c'è il giurista Francesco Saverio Marini, braccio destro della premier, che potrebbe essere trasferito direttamente da principale collaboratore nella produzione delle leggi dell'esecutivo a "controllore" della loro costituzionalità. Ma nessuno sembra vedere i rischi di inopportunità (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri media
Quest’ultimo ieri, dopo l’articolo … Cercare e punire gli “spioni”. (Il Fatto Quotidiano)
La conversazione è poi arrivata a una battuta della premier sul ministro dei Trasporti Salvini: "Pensavo saremmo tornati al dorso di mulo e invece ci sono ancora i treni dopo due anni". (Fanpage.it)
A cominciare dalla nomina del giudice della Consulta, che sarà votato martedì in seduta comune, come racconta il Fatto Quotidiano. Guido Crosetto ha annunciato che presenterà un esposto alla magistratura per denunciare i colleghi parlamentari di Fratelli d’Italia che sarebbero responsabili di alcune fughe di notizie. (La Stampa)
La chat, rivelata ieri dal Fatto, in cui Giorgia Meloni minaccia di “mollare” per le “infamie” di chi in Fratelli d’Italia ha fatto uscire notizie sui giornali è solo l’ultimo episodio di una sindrome dell’accerchiamento che da due anni pervade Palazzo Chigi e coinvolge la premier e il suo entourage. (Il Fatto Quotidiano)
Per il Consiglio di amministrazione della Rai si è visto come è andata a finire. Le opposizioni, divise, si contenderanno ora qualche direzione di testata. I partiti di maggioranza non hanno ottenuto ancora niente, la Lega un direttore generale, Roberto Sergio, che è sempre stato un … (L'HuffPost)
Il caso è esploso quando diverse chat riservate tra Meloni e membri del suo partito sono state diffuse senza autorizzazione. I contenuti, spesso con toni accesi, rivelano il disappunto della Premier nei confronti di alcuni eletti di Fratelli d’Italia. (Il Giornale d'Italia)
