Il 2025 sarà l’anno del “big bang” europeo sulla spesa militare?
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Il 2025 si apre per l'Unione Europea con la presidenza di turno della Polonia che tramite il primo ministro Donald Tusk ha espresso la volontà di mettere la difesa e la sicurezza al centro del proprio mandato, sostenendo gli sforzi della Commissione Europea di Ursula von der Leyen di alimentare pesantemente il riarmo del blocco. La Polonia, ampiamente in testa (Inside Over)
La notizia riportata su altre testate
Ognuno si auto proclama lo sbandieratore della pace e il paladino della democrazia e dei suoi valori, ma in realtà dietro la parvenza della sedicente filantropica attenzione verso il progresso dell’umanità si occultano biechi interessi economici e di potere geopolitico. (L'Opinione)
Povera vecchia Europa. Dobbiamo essere pessimisti? Possiamo sperare, invece, in un barlume di luce per questo vecchio continente che oramai sembra non reggere più il passo delle grandi potenze mondiali e non essere più in condizione di governare le continue crisi che caratterizzano le vicende interne degli stati nazionali? E che dire poi della guerra che divampa oltre i confini orientali dell’Unione e dei conflitti che lacerano il vicino Medio Oriente e quel bacino del Mediterraneo che oramai sta diventando sempre più lo scenario di un nuovo “grandegioco” internazionale? Sì, un intrigo di interessi geopolitici e di volontà di potenza che tende sempre più a escludere le nazioni europee da quelloche dovrebbe essere il baricentro dei loro legittimi interessi. (ROMA on line)
La battaglia per la supremazia economica nel mondo (Mondadori 1992) con la previsione che l’Europa si preparasse a diventare il dominatore del XXI secolo, dopo la Gran Bretagna nel XIX e gli Usa nel XX secolo. (Il Sole 24 ORE)
La pressione espansionista di Russia e Cina, due potenze imperialiste decise a dilagare in ogni continente (Putin s’è già installato in Libia, a 100 km dalle nostre coste). La prospettiva per noi europei di dover mandare un contingente militare a presidio del confine con la Russia nel caso dell’auspicata pace tra Mosca e Kiev. (L'Eco di Bergamo)
Come bisogna muoversi nel percorso delle vicende mondiali fra sogno e realtà? Si tratta di due circostanze inevitabilmente agli antipodi oppure la realtà, per darsi una proiezione nel futuro, ha un disperato bisogno di nutrirsi del sogno? Sono tante le contraddizioni che il corso della storia a volte apre nel suo processo politico; ad esempio, sarebbe proprio questo il momento in cui i Paesi europei dovrebbero, per sé stessi e per l’intera Comunità internazionale, operare un deciso salto di qualità nella loro integrazione. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Siamo ormai tutti consapevoli che il mondo è cambiato e l’Europa non può più contare sulla «pax americana» che le ha garantito mercati per l’export e l’ha protetta militarmente. Con la guerra in Ucraina è finito anche il modello su cui si basava la nostra sicurezza energetica. (Corriere della Sera)