Che fine farà l’Unione europea

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Start Magazine ESTERI

Che fine farà l’Unione europea (Sesta e ultima parte di un approfondimento di Teo Dalavecuras. Le cinque puntate precedenti si possono leggere qui) Il fatto è che ci sono solo due modi, sufficientemente sperimentati, per organizzare politicamente un territorio occupato da popoli che hanno in comune importanti elementi culturali (la tradizione culturale che origina dalla Grecia classica, il diritto romano, l’evangelizzazione cristiana) ma solo alcuni interessi comuni, mentre per il resto sono divisi da storia, tradizione politica, lingua, costumi e, last but not least, interessi divergenti quando non contrastanti. (Start Magazine)

La notizia riportata su altre testate

Una formula che non significa necessariamente rivoluzione, rottura col passato e con gli alleati, stravolgimento degli equilibri. Il 2025 sarà l’anno della maturità per l’Unione europea. (Il Fatto Quotidiano)

In una situazione che, in fondo, somiglia un po’ a quella della Lega Italica, incapace coi suoi staterelli di opporsi agli appetiti dei potenti sovrani stranieri del tempo, già proiettati nella modernità quattrocentesca dello Stato assoluto. (Corriere della Sera)

La battaglia per la supremazia economica nel mondo (Mondadori 1992) con la previsione che l’Europa si preparasse a diventare il dominatore del XXI secolo, dopo la Gran Bretagna nel XIX e gli Usa nel XX secolo. (Il Sole 24 ORE)

Futuro e grandi sfide, l’Europa si prepari al vero salto di qualità

Ognuno si auto proclama lo sbandieratore della pace e il paladino della democrazia e dei suoi valori, ma in realtà dietro la parvenza della sedicente filantropica attenzione verso il progresso dell’umanità si occultano biechi interessi economici e di potere geopolitico. (L'Opinione)

Il 2025 si apre per l'Unione Europea con la presidenza di turno della Polonia che tramite il primo ministro Donald Tusk ha espresso la volontà di mettere la difesa e la sicurezza al centro del proprio mandato, sostenendo gli sforzi della Commissione Europea di Ursula von der Leyen di alimentare pesantemente il riarmo del blocco. (Inside Over)

Come bisogna muoversi nel percorso delle vicende mondiali fra sogno e realtà? Si tratta di due circostanze inevitabilmente agli antipodi oppure la realtà, per darsi una proiezione nel futuro, ha un disperato bisogno di nutrirsi del sogno? Sono tante le contraddizioni che il corso della storia a volte apre nel suo processo politico; ad esempio, sarebbe proprio questo il momento in cui i Paesi europei dovrebbero, per sé stessi e per l’intera Comunità internazionale, operare un deciso salto di qualità nella loro integrazione. (La Gazzetta del Mezzogiorno)