La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

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Il Torinese INTERNO

SOMMARIO: La cittadinanza con lo sconto – Giorgia all’Onu – Lettere La cittadinanza con lo sconto La legge del 1992 sulla cittadinanza si è rivelata un’ottima legge, una delle poche ottime leggi. Infatti nessun governo della II Repubblica l’ha cambiata, ne’ quelli di destra, ne’ quelli di sinistra. Oggi tre gatti di finti radicali di + Europa e i residuati bellici di quello che fu il partito socialista hanno lanciato un referendum per ridurre da 10 a 5 anni i tempi per la cittadinanza italiana, approfittando della raccolta delle firme (sempre 500mila, pochissime!) per via elettronica. (Il Torinese)

Su altri giornali

Qual è stata la reazione del fu Twitter, ora X, al Referendum di Cittadinanza che ha raccolto più di cinquecentomila firme in poco tempo? Essendo X diventato l’argine rotto della nevrosi collettiva, la reazione è stata la più prevedibile: l’hashtag «bastanegri» in tendenza da due giorni. (La Stampa)

«Certo che hanno contribuito la firma digitale, il tam tam sui social e i testimonial. Ma il successo della raccolta firme per il referendum sulla cittadinanza tra i giovanissimi ha almeno altre due ragioni: i ventenni di oggi sono i primi cresciuti in classi davvero miste e hanno un modo nuovo di fare politica, più vicino ai temi e meno ai partiti». (la Repubblica)

A questi poi si aggiungono i residenti da meno di 5 anni che potrebbero aver maturato il requisito in altri Comuni (residenti a Ponsacco, Calcinaia o in un qualunque altro Comune italiano) ma per il quale, al momento, non c’è un numero esatto. (LA NAZIONE)

Referendum cittadinanza: l’Italia diventerà come il Libano?

Ecco tutti i passaggi. Il primo passo è depositare in Corte di Cassazione , dall’1° gennaio al 30 settembre di ogni anno, il quesito esatto su cui i promotori di un referendum abrogativo intendono raccogliere le firme. (Il Sole 24 ORE)

Il deposito in Cassazione di un milione e 300mila firme per il referendum abrogativo dell’autonomia regionale differenziata, insieme allo sprint che martedì scorso ha portato in poche ore al raggiungimento delle 500mila sottoscrizioni per il quesito sulla cittadinanza, denota un rinnovato fermento di partecipazione “dal basso”, seppure dietro la spinta di un grande sindacato come la Cgil e dei partiti dell’opposizione. (Avvenire)

Condividi questo articolo A vedere i sorrisi dei promotori del referendum – foto in evidenza – per l’ abrogazione parziale dell’ art. 9. L. 91del 1992, il che porterebbe l’ acquisizione della cittadinanza italiana a chi risiede legalmente per 5 anni, mi viene in mente l’immagine di chi sega il ramo sul quale è seduto. (la VOCE del TRENTINO)