Referendum sulla cittadinanza, un successo tra i giovani

- Il recente successo della raccolta firme per il referendum sulla cittadinanza, che ha visto la partecipazione di oltre 637.000 persone, rappresenta un segnale importante del cambiamento in atto nella società italiana. Questo risultato, ottenuto grazie anche alla firma digitale e al tam tam sui social media, evidenzia come i ventenni di oggi siano i primi a crescere in classi realmente miste e ad avere un approccio alla politica più orientato ai temi piuttosto che ai partiti.

Daniela Ionita, presidente e portavoce degli Italiani senza cittadinanza, ha sottolineato come i giovani abbiano sposato la causa del referendum, dimostrando un impegno civico che va oltre le appartenenze politiche tradizionali. La legge del 1992 sulla cittadinanza, considerata una delle poche leggi ottime della Repubblica, non è stata modificata da nessun governo, né di destra né di sinistra. Tuttavia, il referendum proposto da +Europa e sostenuto da diverse associazioni mira a ridurre da 10 a 5 anni i tempi necessari per ottenere la cittadinanza italiana.

Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha annunciato che le firme raccolte saranno depositate in Cassazione, segnando un passo decisivo verso la realizzazione del referendum. Questo movimento, che ha visto la partecipazione attiva di migliaia di giovani, dimostra come la politica possa essere vissuta in modo nuovo, più vicino alle esigenze e alle aspirazioni delle nuove generazioni.

A Pontedera, ad esempio, ci sono oltre 3.200 cittadini stranieri residenti da più di cinque anni che, se il referendum dovesse passare, potrebbero richiedere la cittadinanza italiana. A questi si aggiungono i residenti da meno di cinque anni che potrebbero aver maturato il requisito in altri comuni italiani. Questo dato evidenzia l'importanza del referendum non solo a livello nazionale, ma anche nelle realtà locali, dove la presenza di cittadini stranieri è significativa.

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