Treni, caos a Roma: cadono le prime teste, la decisione lampo di Salvini e RFI

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Cadono (metaforicamente) le prime teste per il mercoledì nero dei treni a Roma, con 100 convogli soppressi e ritardi di ore per un guasto tecnico occorso nella notte tra martedì e mercoledì a Roma Termini. Una nota del Ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini comunica che RFI ha già sospeso, con decisione lampo, il contratto con la società intervenuta sulla tratta ferroviaria Parco Prenestino - Roma Termini, dove si è verificato un danno alla linea con conseguenze devastanti sulla circolazione dei treni. (Liberoquotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

È quanto si legge nella presentazione della Str92 S.r.l, ditta del frusinate (la sede è a Fontana Liri) cui Rete Ferroviaria Italiana ha sospeso, nella tarda serata di mercoledì 2 ottobre, il contratto. (Corriere della Sera)

Mentre la politica si “trastulla” per l’ennesima volta sull’ipotesi di privatizzazione delle Ferrovie dello Stato, crescono le criticità sulla maggiore tratta nazionale, l’Alta Velocità Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli. (Il Fatto Quotidiano)

Roma si ferma: niente treni dalle 6.30 di mercoledì 2 ottobre. E tra le ipotesi delle cause dietro un blocco così massiccio si fa largo quella di un attacco hacker. (Corriere Roma)

Treni in panne: Salvini e l’antica arte di non metterci la faccia

Caro Merlo, se al ministro Salvini fischiano le orecchie, sono io. Stazione Termini, ore 8.30, nel caos totale. Poco prima di partire per Torino questo messaggio: “Gentile Cliente, la informiamo che, a causa di un guasto alla linea, la circolazione è sospesa nel nodo di Roma (la Repubblica)

RFI ha sospeso il contratto con la società che lavorava sulla linea ferroviaria che, ieri, ha mandato in tilt la circolazione dei treni. (Teleborsa)

Matteo Salvini, l’uomo che ci mette la faccia – ovunque, nelle piazze elettorali, al citofono coi drogati, a Roma e a Lampedusa, a San Lorenzo e a Pontida, in ogni luogo dove un immigrato delinque o una rom incinta scippa – la faccia preferisce preservarla quando a fare crash sono le sue dirette competenze, e nello specifico i treni in orario, mitologico riferimento del “quando c’era lui”. (La Stampa)