Paolo Mieli sul voto annullato in Romania: "Sono sconvolto, a questo punto spero vinca Georgescu"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
"Ragazzi siamo seri: è la prima volta che facciamo finta di non vedere che delle elezioni sono state abolite. Chi si dice liberale, non può ignorarlo. Io mi vergognerei se non dicessi queste cose pubblicamente". Paolo Mieli, intervistato dal Fatto quotidiano, è durissimo e si dice "sconvolto" per quanto sta accadendo in Romania, con le elezioni presidenziali vinte dal candidato filo-russo Georgescu annullate per (presunti) condizionamenti di Mosca in campagna elettorale. (Liberoquotidiano.it)
La notizia riportata su altri media
Quando si invecchia si vive di ricordi. In quest’epoca, poi, in cui ogni volta che ti affacci alla finestra e vedi com’è diventato il mondo, pensi all’età che avanza come una benedizione, solo i ricordi aiutano a vivere. (Arianna Editrice)
In Romania i media l'hanno già definita una «decisione senza precedenti». L'annullamento del primo turno delle presidenziali, tenutosi il 24 novembre scorso, è avvenuto dopo la desecretazione di documenti riservati sulla sicurezza, relativi a presunte ingerenze straniere, in primis della Russia, sulla campagna elettorale condotta su TikTok da Calin Georgescu, il candidato indipendente di estrema destra vincitore a sorpresa del primo turno. (ilmessaggero.it)
All’alba di domenica 8 dicembre, la polizia ha intercettato un gruppo di ex mercenari in marcia verso il centro di Bucarest con un arsenale da guerra. A guidare … (la Repubblica)
La Commissione europea e la Corte costituzionale romena dicono le elezioni presidenziali in Romania sono state falsate dalla disinformazione filorussa. (Agenda Digitale)
Oggi la Romania avrebbe dovuto eleggere il suo nuovo presidente. I cittadini rumeni erano chiamati a scegliere tra Călin Georgescu ed Elena Lasconi, due candidati tra i meno accreditati alla vigilia. Lasconi, conservatrice pro-UE, giornalista locale di una rete privata, PRO TV, nota per aver coperto le guerre in Kosovo e Afghanistan, e Georgescu, il candidato anti-establishment emerso dal nulla, ammiratore di Putin, ignorato dai media e che a sua volta aveva preferito comunicare e fare campagna elettorale sui podcast, su YouTube, su TikTok. (Valigia Blu)
Due sono gli importanti elementi, tra loro distinti, che spiccano nella crisi romena. La sentenza della Corte costituzionale di Bucarest, che ha annullato il primo turno delle presidenziali a due giorni dal ballottaggio originariamente previsto per oggi, rappresenta un pronunciamento senza precedenti, il cui rilievo non può essere sottovalutato. (Avvenire)